La Val Susa sta bloccando l’Italia. E questo non va bene.
Le proteste sono legittime ma devono essere espresse con continenza di mezzi e col rispetto delle altrui ragioni e, sopra ogni altra cosa, della legalità. Il confronto deve avere delle regole entro le quali deve svilupparsi e poi concludersi.
Tutto vero e tutto giusto.
Però.
Il commissario straordinario all’opera, l’architetto Virano, da tutti riconosciuto come un tecnico capace e instancabile moderatore, afferma che ogni possibilità di trovare pace è stata svolta, e ogni correzione di linea è stata realizzata, e il tracciato è mutato e anche l’impegno finanziario si è considerevolmente ridotto.
Dei dodici miliardi che sarebbero serviti per il primo tratto, a seguito delle modifiche che hanno ottimizzato il percorso e ridotto l’impatto ambientale, solo quattro sono quelli che restano sulla carta. Dodici meno quattro fa otto.
Otto miliardi di euro risparmiati. Se la matematica non è un’opinione, due terzi della spesa è stata tolta di mezzo. Un gran bel risultato.
Però, ripensandoci: perché questo tratto di opera adesso si può compiere splendidamente con quattro miliardi di euro e prima ne erano necessari dodici? E, ripensandoci una seconda volta: senza la protesta si sarebbe ottenuto questo risparmio?
da Repubblica Sera