Forte della laurea honoris causa in management appena attribuitagli dall’università di Salerno, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha invitato i colleghi di Pompei a non esagerare. Lotta dura ma con misura. Bonanni è il più giovane manager dell’industria di Stato. Per insignirlo del prestigioso titolo una settimana fa si è scomodata il ministro dell’Università Stefania Giannini e giustamente. Tutti sanno che dove c’è Cisl c’è scuola. E non si muove foglia al ministero, nelle università, tra gli impiegati (e anche tra gli sfaccendati) senza che il sindacato non voglia. Cambia il mondo ma Bonanni è lì. Il suo pizzetto, il volto paffutello lo rendono simpatico, disponibile come un titolo negoziabile, pronto sempre a dare una mano all’Italia. Purtroppo sono gli italiani a non voler più essere aiutati da lui. E qui veniamo al punto. Il sindacalista – uomo o donna che sia è un soggetto oramai prevalentemente narrato per via endoscopica. È valutato più per la soverchiante capacità digestiva che per il rigore col quale attende ai suoi compiti, l’onestà con cui negozia i diritti e i doveri dei lavoratori. Sindacalista a chi? Rasenta l’offesa se non la vera e propria insolenza l’appellativo. Pompei è la bandiera eterna di quella che purtroppo appare una profonda crisi di incoscienza.Continue reading