Nessun cedimento alla ‘ndrangheta e nessuna riduzione di fatturato. Pippo Callipo fa un buon tonno e lo vende a caro prezzo. Segmento premium del mercato, costa più del doppio rispetto ai concorrenti. “Nonostante la crisi abbiamo retto bene, e ci ha aiutato molto il target cui ci rivolgiamo. Fascia alta dei consumatori e doviziosa ricerca delle materie prime”. Callipo non è un mecenate ma non è un imprenditore asservito. Ha goduto dei finanziamenti pubblici ma non li ha inguattati, dispersi, sprecati. Quello che ha preso dalla Calabria ha restituito alla Calabria. Lui è nato a Pizzo Calabro e la sua fabbrica è a Pizzo Calabro. Qualche pallottola gli è stata recapitata ma non ha mai accettato lo scambio mafioso: protezione contro danaro. “Ho avuto incontri ravvicinati con la malavita ma sono orgoglioso di non aver mai abbassato la testa. Loro parlavano (anche con le armi) e io andavo dai carabinieri a denunciare. Quando non ero certo della determinazione degli inquirenti cambiavo caserma, salivo di grado per avvertire del pericolo”.