“Al nord la Lega, al sud la Camorra”. L’Italia sembra già separata e divisa in due metà perfettamente uguali. E il Mezzogiorno lasciato al suo destino, alla percezione che la propria vita debba essere regolata dalla barbarie criminale, dai regolamenti di conti: a pistolettate o anche, come è successo tra i giovani del Pd di Salerno, a cazzotti.
E’ significativo, e suona come illuminante (e sinistra) conferma, che a Battipaglia, città piegata dalle faide, capitale della piana del Sele, luogo per eccellenza del lavoro nero appaltato ai nuovi schaivi maghrebini, il nuovo sindaco abbia scelto di combattere la tradizione di anarchismo democratico con la scaramanzia.
Gianni Santomauro ritiene che l’ufficio del primo cittadino porti sfiga. Nella storia recente troppi sono stati i tranelli e i tradimenti che hanno mandato a tappeto i predecessori. Imponente la mole di episodi di malcostume. Un mondo politico corrotto nell’animo.
Così Santomauro per ripristinare la legalità, o almeno per tentare di rendere evidente che il livello del degrado raggiunto è ai massimi, ha deciso di rifiutare di occupare la stanza che tanta sfortuna ha portato ai suoi predecessori. “E’ vero, non lo nascondo affatto, la mia decisione è legata alla scaramanzia visto che quella stanza ha portato tanto male a tanti sindaci”.
Ecco dunque che l’antidoto al malcostume, in perfetta coerenza col genius loci, è un corno rosso.
Occhio e malocchio e incenso. Contro la camorra e la malapolitica l’idea è vincente: facciamo intervenire il mago Otelma.
(da Repubblica.it del 16 luglio 2009)