Come becchini di un cimitero aggiorniamo quotidianamente la lista della scomparsa delle tratte ferroviarie. Ogni giorno un vagone viene mandato in rimessa, un collegamento si cancella, una locomotiva si ferma, un binario muore. È il paradosso un po’ stupefacente di questa nostra modernità: più il mondo intero diviene connesso e interattivo, la mia vita legata alla tua con un semplice clic, più gli spostamenti elementari da città a città, dalla periferia al centro, dal nord al sud del Paese divengono proibitivi. Come se potessimo conoscere la mobilità solo stando seduti, perciò immobili, davanti al computer. Oramai intere regioni d’Italia non hanno collegamenti non solo sufficienti ma minimamente decenti.
Cronache marziane
FRANCESCA SAVINO
«Ogni cosa a suo tempo
ha il suo tempo»
Fernando Pessoa
Porte sempre aperte. Soprattutto durante le pause. L’ufficio postale di Galatone, grazie alla cortesia di una sua impiegata, ha accolto così per mesi un’anziana signora salentina. La solerte addetta allo sportello aveva proposto alla donna l’orario straordinario per evitarle, sussurrava, lo stress della coda. La fiaba si è interrotta solo quando la figlia della vecchietta, tornata a casa per le vacanze, ha scoperto che dall’ultima busta della pensione mancava qualcosa: circa 400 euro. Un “presente”, ha dichiarato l’impiegata, per la sua “cortesia”. La cinquantenne non si spiega perché gli agenti del commissariato di Nardò l’abbiano denunciata per peculato e falsità ideologica. Lei aveva anche fatto gli straordinari. In pausa pranzo, giovedì pomeriggio, erano anche gli impiegati in una filiale barese di banca Intesa. Un ventenne, entrato con l’aria svogliata, ha approfittato della sala deserta per annunciare loro che era in corso una rapina. Peccato solo che le casse, data l’ora, fossero chiuse. Il ragazzo non si è perso d’animo e ha confortato i bancari: sarebbe ripassato nel pomeriggio. Lo aspettano ancora: un rapinatore così cortese non lo avevano mai incontrato. Si attende la pausa estiva della politica italiana. Giusto per capire di quale cortesia saremo vittime.