Putignano, faida grillina con la pupù

votaAntonio

Cari amici, io vivo a Stoccolma da otto anni. Sono impiegata amministrativa. Sapete che ogni lunedì in ufficio arrivano dei cesti di frutta? Ci fanno lavorare con serenità”. Nel magico mondo a cinque stelle atterra a Putignano, in provincia di Bari, Melania Pomante, candidata a Strasburgo. “Vi confesso che non ho mai votato in vita mia”. Bravissima! “Poi mi sono accorta che il movimento mantiene le promesse, loro – a differenza di altri – si sono dimostrati sinceri”. Urrà di nuovo. In città si vota per le europee e per le comunali, e si corre, si chiama, si chiede.“Ma chi è?”. La specialità di Grillo è di contrastare la legge di gravità: più il candidato si mostra perplesso di sé meglio è per il bene comune e per l’elettore sfiduciato. Nessuna ansia da prestazione. Questa signora giunge dalla Scandinavia: non le frega approfondire, non le piace la politica e poco importa e si vede. “Nel tempo libero mi dedico ad attività culturali”. Non ha mai visto un seggio elettorale e forse quando lo varcherà per la prima volta ne uscirà eletta. Magico Grillo e magica Putignano. Però appena Melania finisce il suo speech, un sobrio intervento di nove minuti e mezzo con la domandona retorica concludente e spiazzante: “Se vi dico Europa cosa rispondete?”. Silenzio. Si passa alle questioni di casa. E qui i grillini, di nuovo magicamente, tornano ad essere pugliesi veraci. Un gruppetto di combattenti irrompe nella piazza. Portano al collo un fazzoletto bianco e rappresentano i grillini soccombenti, il meetup di serie b, i cittadini lasciati a casa. Gli iscritti incazzati. Cosicché quando la parola passa al candidato sindaco, “ecco il nostro portavoce Renzo Dipierro”, nella piazza Plebiscito si forma un vuoto. Il gruppo lascia il palco e per protesta si allinea ai bordi dello slargo, in vistoso segno di disconoscimento dell’autorità a cinquestelle.Continue reading