L’ incolpata arriva davanti ai suoi giudici: cinquecento poltrone vuote. L’emiciclo sembra un cratere dell’indifferenza, la solita immortale scena del me ne fotto. È venerdì, e pure mattina presto. A quest’ora, sono le nove e mezza, di questo giorno della settimana (è 17 sul calendario!), “mai mai e poi mai” un deputato potrebbe essere nel luogo in cui è stato chiamato, nel centro esatto dei suoi interessi, dei suoi obblighi e, in linea teorica, anche delle sue passioni. Hanno fatto tutti la valigia la sera precedente: ragazzi di prima nomina e signori di antico pelo. Trentenni e settantenni, quelli col panciotto e le signorine sportive in jeans. Di destra, di sinistra e di centro. In alto e in basso. Senza grilli per la testa o anche grillini sputafuoco già accomodati all’uso in vigore nelle stanze dei bottoni: ricordarsi solo di passare alla cassa. Continue reading
Casa De Girolamo Tra vecchi vizi e familismo
IL MINISTRO RESISTE ALLO SCANDALO BENEVENTANO
IL SUO PARTITO (GLI ALFANIANI): “CHIARIRÀ IN PARLAMENTO”
Nunzia De Girolamo nasconde sotto i suoi quarant’anni non ancora compiuti il curriculum completo dei vizi dell’eterno dominio meridionale. La propensione ad arraffare il potere e confinarlo in cucina, tramandando nel rito familistico la specie dei brontosauri di provincia. Portaborse e tirapiedi prendono appunti, eseguono. Altro che caduta di stile: casa Nunzia è il luogo della diaspora delle passioni, quelle a cui lei si rifaceva in ogni presenza tv avanzando con la sua gioventù il diritto a provare a governare in modo diverso. E s’è visto il modo! La sanità tenuta sotto i tacchi del suo scarpino ferrato, dove portantini e primari, nel gioco eterno dell’appartenenza, replicavano i fasti altrettanto intramontabili della servitù politica. Sull’assenza dell’incriminazione penale lei prospetta un altro indiscusso primato della politica italiana.Continue reading