Incidenti sul lavoro: morti bianche, scioperi

mortibiancheFLAVIA PICCINNI

Scioperare. Sembra questa l’unica soluzione per gli incidenti sul lavoro. Adesso tocca all’Ilva di Taranto, dopo l’ennesimo incidente mortale. L’ultimo di una lunghissima serie di morti è Antonio Alagni, quarantacinquenne napoletano (di Casoria, ndr) dipendente della P&P, un’azienda appaltatrice operante nell’acciaieria 1 dell’Ilva di Taranto, colpito dal bozzello (gancio) staccatosi da una autogrù semovente di proprietà dell’azienda appaltatrice. Come sempre più spesso capita, le dinamiche e le cause specifiche dell’incidente dovranno essere completamente appurate. La ricostruzione però me lo fa immaginare mentre guida un automezzo sul piazzale dell’Acciaieria 1, impegnato con un collega nella movimentazione di due grosse lastre d’acciaio della lunghezza di 15 metri, imbragate su una gru. E poi, improvvisamente, un braccio meccanico che cede e un gancio che gli fracassa il cranio. Mi immagino anche i compagni di lavoro che corrono, lo circondano, cercano di aiutarlo. Ma è troppo tardi: Alagni è morto sul colpo. Vittima bianca, come altri 5700 individui che, in Europa, ogni anno non rientrano a casa dal lavoro.Continue reading