Marco Carrai ha l’oro in bocca. Diventerà consulente di Palazzo Chigi per la cybersicurezza con un portafogli di 150 milioni di euro da gestire, coordinare, indirizzare. Il Giglio, che già era magico, ora diventa stellare, gestirà anche la vita di ogni clic. Occhio vigile per la sicurezza nazionale, bastione contro le intromissioni, segugio dei cattivi naviganti di internet. Tutto si tiene e a Montecitorio approda la madrina del Giglio a dare il conto del nuovo ingresso. Maria Elena Boschi sceglie una mise di forte contrasto, il rosso e il nero, per appagare la curiosità e garantire sulle paure e le cattive intenzioni. Carrai sarà, se sarà, un consulente, forse super. A MarcoMinniti, l’u omo politico chiamato a gestire i Servizi segreti, rinnovata fiducia.
L’ULTIMO trasbordo nel governo, e per di più in una funzione delicatissima, assume l’aspetto del pagamento di un debito d’onore e copre una guerra nelle cantine renziane, un ostruzionismo di sottofondo che ha in Luca Lotti, rottweiler del premier, lo sconfitto di giornata. Era stato Verdini, in linea retta collegato a Lotti, ad avanzare perplessità e dubbi. Maria Elena garantisce che Marco, cioè Carrai, che è un amico e un fidato consigliori del premier al quale ha concesso ogni fiducia e anche le chiavi di casa, sarà tenuto a distanza delle funzioni più delicate e dalle pratiche più compromettenti. Infatti di lui si parla adesso come di un consulente, uno dei tanti.Continue reading