La questione da politica si fa psicanalitica, e ci sarebbe bisogno di un approfondimento diagnostico per conoscere le cause che stanno spingendo i leghisti al contrassegno barbarico del corpo di Cécile Kyenge, del colore della sua pelle in luogo delle sue idee. È evidente la regressione spaventosa da movimento del Nord, voce alterata ma credibile di un vasto umore popolare, a sparuto conservatorio della cafoneria razzista, espositore dei più antichi e scoraggianti cliché su noi bianchi e loro neri, anzi negri. Noi civili e loro no, noi dolci e loro sgraziati, noi puliti e loro sporchi. Noi belli e loro? “Quando la vedo penso a un orango” disse lo statista Roberto Calderoli, aprendo le danze antropologiche e consegnando questa donna allo sputo collettivo, alla denigrazione personale. E così di volgarità in volgarità si è giunti al calendario delle apparizioni pubbliche della Kyenge sulla Padania, forse per tener viva la sputacchiera. Per non farci mancare niente ieri la deputata Iole Santelli, che leghista non è ma calabrese di Forza Italia, dunque teoricamente in grado di conoscere le sofferenze di chi emigra e anche le violenze e le umiliazioni a cui è sottoposto, ha amabilmente ricordato che le donne nere (o negre?) hanno la fortuna di non doversi truccare, e Cécile, che è nera (o negra?) pure naturalmente.Continue reading
lo spread della Lega
C’è un differenziale, uno spread, tra ciò che la Lega dice e ciò che fa.
Quando è di governo e quando è di lotta.
Lo spread aumenta a seconda delle fasi lunari che spingono il movimento ad assumere pro tempore le forme multicolori di un bell’arcobaleno.
Federalista con gli altri, centralista in casa propria. Autonomista sì, ma guai – ne sa qualcosa il sindaco di Verona – a prendere le distanze dalla linea del Capo.
Statista con le gesta, piuttosto celebrate, di Bobo Maroni, ministro dell’Interno inflessibile. Piuttosto distratta, come il caso di Davide Boni dimostra, nelle stanze del potere del Pirellone.
La Lega è una e il suo opposto. Bianca e nera, laicista e papalina, fiera delle regole che si dà e anche dell’eversione che pratica. Con la gente, quando serve la gente, e con il Palazzo, quando servono le auto blu.
La Lega ha il cuore ruvido e sincero del popolo, ma con un bel conto in banca.
da Repubblica Sera