La dittaturina della Bergamini

carcereCARLO TECCE

Carcere per i giornalisti, da uno a tre anni dietro le sbarre. Meno intercettazioni, meno pubblicazioni. Multe per gli editori. E carcere, car-ce-re per i giornalisti: accolto l’emendamento della deputata Pdl Deborah Bergamini, divieto di pubblicare telefonate non incluse negli atti dell’inchiesta. Chi è costei? Era, meglio: ex assistente (categoria ampia quanto i minatori, gli operai e i lavoratori usuranti) di Silvio Berlusconi, responsabile marketing strategico della Rai e, in alcuni imbarazzanti colloqui, penalmente irrilevanti, moralmente essenziali, non sembrava tanto interessata al “marketing strategico della Rai”, piuttosto alla politica, alla sua parte politica. Sono trascrizioni del 2 aprile 2005, il giorno della morte di papa Giovanni Paolo II, a poche ore dalle elezioni amministrative. Scrivono gli inquirenti: il 2 aprile, intorno a mezzogiorno, una donna contatta la Bergamini. «Le due si lamentano di una persona alla quale non riescono a spiegare che bisogna dare un senso di normalità alla gente al di là della morte del papa per evitare forte astensionismo alle elezioni. Il telefono della chiamante è intestato alla Rai». Lo stesso giorno, alle 14.31, un non meglio identificato Silvio per Deborah: «Le dice che domani sarà a Roma per votare. Deborah gli spiega i propri impegni. L’uomo dice di avere paura per le elezioni e del probabile forte astensionismo dei cattolici. Deborah lo informa che Ciampi ha preparato un messaggio da mandare in onda al reti unificate.Continue reading

Bisnonna Rai

raiCARLO TECCE

Una notizia che sembra fresca: «Sarà Benedetto XVI ad inaugurare la lettura integrale della Bibbia che la Rai offrirà, per la prima volta in assoluto, a partire dal prossimo 5 ottobre 2008, sugli schermi televisivi. Lo ha annunciato il responsabile di struttura Rai-Vaticano, Giuseppe De Carli, alla presentazione ufficiale del programma. Il papa leggerà il primo capitolo della Genesi, per una durata di circa un’ora, in onda il 5 ottobre su RaiUno, nel tardo pomeriggio».
Un notizia fresca: «La popolazione residente in Italia sfiora i 60 milioni di abitanti: al 31 dicembre 2007 era pari a 59 milioni 619.290 persone, mentre alla stessa data del 2006 ammontava a 59 milioni 131.287. Lo rivela il Bilancio demografico annuale dell’Istat. Cresciamo, quindi, nonostante l’Istituto di statistica rilevi il saldo nati e morti resti sempre negativo per 6.868 unità. I nuovi dati Istat dicono che nel 2007 si è registrato un incremento della popolazione residente di 488.003 unità, pari allo 0,8% per cento. Una crescita dovuta completamente alle migrazioni dall’estero».Continue reading

Il gioiello e la bigiotteria

nemicoascoltaSABRINA PINDO

Intercettatemi, intercettiamoci, vi prego. L’unica cosa che funziona in Italia sono le registrazioni delle telefonate dei mascalzoni, perché stroncarle così? Da quando la magistratura ne fa uso sono saltati fuori succulentissimi casi di cronaca nera e giudiziaria, storie di interesse economico e finanziario. Niente più trascrizioni delle telefonate? Ma dai! E poi come faccio a sapere che il tal politico è contento perché questo si compra una banca o che il tal medico senza scrupoli non butta i chiodi chirurgici per reimpiantarli nella prossima vittima? Insomma, ce lo insegnano sin da piccoli che non è tutto oro quello che luccica, perché quindi toglierci l’arma per distinguere il gioiello prezioso dalla bigiotteria?
La legittimità delle intercettazioni in questi giorni è il tema dominante. Angelino Alfano, il primo ministro della Giustizia al mondo allarmatissimo che ci siano troppi cittadini del suo Stato sotto controllo ha dato subito i numeri dell’emergenza intercettazione. In Italia sarebbero 100mila le persone intercettate ogni anno, contro le 1.700 degli Stati Uniti, le 2.300 della Svizzera, le 3.700 dell’Olanda, le 5.500 della Gran Bretagna e le 20mila della Francia. Come se a disporre le intercettazioni fosse un’entità paranormale estranea al settore giudiziario che decide da sola e senza alcun motivo preciso di mettere la cimice nel telefono degli italiani. Ma per favore.Continue reading