GIACE IN PARLAMENTO UNA PROPOSTA DI LEGGE FIRMATA PROPRIO DALL’ATTUALE MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. CHE FARÀ ORA? “LA RIMETTEREMO IN CARREGGIATA”
Sta raggomitolato sulla penultima sedia, con lo sguardo lievemente assente. L’unica volta che il corpo di Andrea Orlando si inarca è quando il premier gli consegna la bacchetta magica: “Il ministro preparerà una riforma della Giustizia entro giugno”. Una rogna peggiore non poteva capitargli. Quando esce dall’aula sembra provato.
TUTTO insieme, tutto troppo presto e tutto troppo pesante. Si siede in un cantuccio e inizia a spiegarsi: “Stavo benissimo all’Ambiente e non ho mosso un dito per traslocare, ma proprio niente, nemmeno un alito di pressione, un cenno con la testa.Continue reading
Ministro a me? Non si permetta
Ministro a chi? Nessuno più vuole servire la Patria. Il fenomeno sta assumendo i caratteri disperati della caccia al tesoro e prefigura per Renzi una doppia emergenza: salvare l’Italia anzitutto, e salvarla poi con un gruppo di persone dalla competenza affievolita, opaca, nascosta, indagabile. I nomi lucenti stanno purtroppo scomparendo alla vista, sono stelle cadenti, bagliori che si spengono nel buio di quest’ora. La lista dei competenti o supposti tali, imprenditori di rango, economisti di vaglia, intellettuali dalla parola scintillante e dalla mente indomita, dunque con idee in movimento, quelle che piacciono tanto al nostro futuro premier ipercinetico e iperstimolante, sembrano sconfortati dall’impresa, o distratti dagli affari, comunque riottosi di dare prova della propria maestria.Continue reading