E’ domenica e l’arcivescovo di Salerno ha scelto una chiesa di campagna per dire messa. La chiesa di San Luigi, nel comune di Mercato San Severino, venti chilometri a nord del capoluogo. Monsignor Gerardo Pierro ha il volto del curato di campagna. Piega le mani, poi le unisce e le indirizza a Cristo: “Beati i perseguitati dalla giustizia. E’ loro il Regno dei cieli”. Non invoca la preghiera dei fedeli per il corpo di Berlusconi ma per il proprio, trafitto oramai da una sequela piuttosto terrificante di accuse che fanno di questa diocesi, periferia di Roma, terreno di uno scontro che varca e di molto i confini dello spirito. Nel rosario dei reati supposti e temuti, denunciati o solo ventilati, non manca nulla: truffa, aggravata e non, pratiche ai confini dell’usura, investimenti finanziari ai limiti della legge, lottizzazioni più o meno abusive, pratiche religiose tra lo scabroso e il noir. I soldi, puliti o anche sporcati da menti criminose, stanno facendo affondare tutta la Diocesi nella vergogna di essere raccontata più dai fascicoli processuali che dalle sue opere di bene.Continue reading
I dubbi di Vitali e le ruggini con Ghedini
L´onorevole Luigi Vitali passeggia desolato a palazzo Madama. Chi è Vitali? Deputato pugliese esperto nelle norme ad personam ad alto rischio. Ha già trattato con successo la legge Cirielli.
«Ci siamo incartati, l´emendamento è un mezzo che produce più danni dei benefici che si vogliono ottenere».
La sua faccia è gonfia di dubbi.
«Non so chi gli abbia suggerito questa strada».
Lo sa invece.
«Presumo Ghedini».
Lei ha un filo di ruggine con l´onorevole Ghedini.
«Ero sottosegretario alla Giustizia. Chiedevo una riconferma. Mi ha preferito la Casellati».
Troppa precipitazione. Non trova?
«Napolitano non si fiderà più di noi. E Lega e An verranno a presentarci un conto enorme. Già lo stanno facendo».Continue reading
Il gioiello e la bigiotteria
SABRINA PINDO
Intercettatemi, intercettiamoci, vi prego. L’unica cosa che funziona in Italia sono le registrazioni delle telefonate dei mascalzoni, perché stroncarle così? Da quando la magistratura ne fa uso sono saltati fuori succulentissimi casi di cronaca nera e giudiziaria, storie di interesse economico e finanziario. Niente più trascrizioni delle telefonate? Ma dai! E poi come faccio a sapere che il tal politico è contento perché questo si compra una banca o che il tal medico senza scrupoli non butta i chiodi chirurgici per reimpiantarli nella prossima vittima? Insomma, ce lo insegnano sin da piccoli che non è tutto oro quello che luccica, perché quindi toglierci l’arma per distinguere il gioiello prezioso dalla bigiotteria?
La legittimità delle intercettazioni in questi giorni è il tema dominante. Angelino Alfano, il primo ministro della Giustizia al mondo allarmatissimo che ci siano troppi cittadini del suo Stato sotto controllo ha dato subito i numeri dell’emergenza intercettazione. In Italia sarebbero 100mila le persone intercettate ogni anno, contro le 1.700 degli Stati Uniti, le 2.300 della Svizzera, le 3.700 dell’Olanda, le 5.500 della Gran Bretagna e le 20mila della Francia. Come se a disporre le intercettazioni fosse un’entità paranormale estranea al settore giudiziario che decide da sola e senza alcun motivo preciso di mettere la cimice nel telefono degli italiani. Ma per favore.Continue reading
“Brunetta non si dimette? E io mi imbestialisco”
Tutto fatto. Cioè tutto concordato, deciso, verbalizzato. “Dunque – disse Berlusconi – chi viene al governo si dimette da parlamentare”. Annuirono tutti e attesero la nomina. Trascorse due settimane, il primo a rendere esecutivo l´impegno è stato Franco Frattini. Con una lettera al presidente della Camera il ministro degli Esteri ha comunicato le sue dimissioni da deputato. Poi ne ha scritta una seconda. Sempre al presidente della Camera: “Ritiro le dimissioni”.
Nel centrodestra si festeggia. Queste piccole questioni di poltrone e indennità sono poco rilevanti. Per tutti, o quasi. Famoso per la tigna con la quale scava nelle carte processuali, Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi e frequentatore assiduo dei suoi segreti, sarà ricordato anche come il deputato più antipatico che sia mai esistito.
Lei mette paura, incute sospetto. E poi parla con chi non dovrebbe e soprattutto quando non dovrebbe.
“Mi lapideranno”.
Faranno bene perché queste cose devono rimanere riservate.
“Parlo perché è giusto. Gli impegni presi si rispettano. Io avvertii e chiesi prima che il governo si formasse. Ma tu, nel caso ci andassi, ti dimetteresti da parlamentare?”Continue reading
Vi dico un segreto
SABRINA PINDO
Due parole. Conflitto. Interesse. Singole, esistono ancora. Congiunte da una piccola preposizione invece non si sentono più. In tv, neanche a parlarne. Sui giornali, per l’amor del Cielo, no!
Parliamone invece di questa bestia nera: il conflitto d’interesse ci accompagna ancora, tutti i giorni, ma in maniera del tutto inspiegabile è sparito dal nostro vocabolario. Chi parla più dell’ingiustizia di essere al potere e nel contempo possedere gli organi di informazione che formano l’opinione del Paese? Oramai è fuori moda trattare l’argomento, assurdo persino usare queste parole. Hanno perso la speranza anche i maggiori esponenti del partito a lui avverso. Eppure viviamo questo problema ogni giorno, ciascuno nel proprio piccolo pezzo di mondo quotidiano.
Non ci credete? Vi sembra la solita storia dell’informazione manipolata che invece è liberissima di dire ciò che vuole anche contro al massimo esponente del partito avverso all’altro? Vi faccio un esempio facile facile e fresco fresco: Luigi De Magistris. Ve lo ricordate? È il magistrato da cui partì l’inchiesta Why not che indagava sulle interconnessioni tra l’alta politica, la criminalità organizzata, la massoneria deviata e una certa finanza con sede a San Marino. Non ricordate bene? Forse vi è più chiaro se facciamo un paio di nomi collegati a questa vicenda: Sandra Lonardo e Clemente Mastella. Strascichi giudiziari che hanno fatto cadere un governo. Questo sì che ve lo ricorderete! Continue reading