Undici colpi di pistola, undici proiettili di ringraziamento per il lavoro che almeno lui offre e non toglie alla Calabria. Per i contratti che onora con i lavoratori, per le retribuzioni come da tabelle di legge. Dopo dieci anni la ’Ndrangheta bussa di nuovo alla porta di Pippo Callipo, industriale del tonno, imprenditore di Pizzo Calabro. “Questa volta hanno preso di mira il resort”.
Questa volta hanno scaricato tutto il caricatore.
Dieci anni fa spararono alle finestre dell’ufficio dove mi trovo adesso. Ma allora come ora non mollo, non lascio, non mi abbatto. Io resto in Calabria dissi. Così sarà.
Ha paura però.
È un sentimento umano la paura. Che fai, sorridi? Però so che la mia vita è qua, nella mia fabbrica, tra i miei operai.
Il tonno Callipo.
Qualità assoluta, il nostro mercato non subisce i colpi della crisi. La polizia mi ha chiesto: problemi con fornitori? Operai licenziati? I nostri fornitori non hanno ansie economiche e i lavoratori non hanno incubi. Nessun licenziamento, se potessi assumerei sempre.
Non è insopportabile questa Calabria che sa solo fare male e farsi male? Continue reading