PIETRANGELO BUTTAFUOCO E ANTONELLO CAPORALE inviati a Matera
Gli alberi danno luce o ombra? A Matera semplicemente fastidio. Cosicché il Comune, in campo per attrezzare la città a divenire vera capitale della Cultura dell’Europa nel 2019, ha deciso di farli sloggiare. Gara d’appalto per realizzare una mega rotonda e un mega parcheggio, trasferire di qualche metro la strada che, lungo il declivio naturale, conduce ai Sassi e smantellare il parco storico, l’unico polmone verde della città costituito da 86 pini d’Aleppo.
Finora l’amministrazione ha avuto poche idee ma questa è la stata la prima ad essere attuata. O quasi. Già le ruspe erano pronte a disinfettare il rettangolo verde ammorbato da una malattia, detta del “picchio rosso”, che rendeva fragili le radici dei pini e pericolosa la loro esistenza. “Quando abbiamo saputo ci siamo detti: ma quanti sono gli alberi malati? Uno, nessuno, centomila?”, racconta l’avvocatessa Beatrice Genchi. Anche a Pirandello è infatti stato tolto di recente il suo pino, perché da qualche tempo in Italia si provvede alla decapitazione. Meglio ghigliottinarli che curarli, si spende meno e si fa più luce.
I materani si sono per fortuna ribellati: “Ci siamo dati il nome della malattia descritta, e dunque abbiamo formato l’associazione Picchio Rosso”, dice Michele De Novellis. Presidio diurno e notturno e una semplice domanda: prima di decretarne la morte almeno visitare il malato. L’hanno avuta vinta perché quattro giorni fa il municipio ha accettato di far esaminare lo stato degli alberi da specialisti e valutare chi merita di vivere e chi di morire. Pena sospesa, procedura interrotta.Continue reading