Diversamente opposizione

logopdCARLO TECCE

Opposizione. «Attività, azione di chi si oppone alla politica di un governo» (De Mauro Paravia).
Facciamola. 11 luglio 2008. «Festa del Pd, Prato: caldo infernale e l’attesa del leader del partito che lancia proprio da qui la raccolta di firme contro il governo che porterà dritto dritto alla manifestazione nazionale del 25 ottobre».
Facciamola, forse. 8 ottobre 2008. Walter Veltroni: «Certo se la situazione della crisi finanziaria precipitasse ulteriormente e ci si trovasse in una autentica emergenza… siamo tutte persone responsabili con la testa sulle spalle».
Facciamola, se proprio dovete. Rosy Bindi: «Penso che il Partito democratico possa serenamente fare la propria manifestazione, dichiarando, come abbiamo fatto in questi giorni, la nostra disponibilità al governo a fare la nostra parte per questa emergenza che ci sta attraversando».
Facciamola, diversamente. Francesco Rutelli: «Io dico di non fare un corteo centrato sulla contrapposizione al governo, ma sulle nostre proposte aggressive per uscire dalla crisi. Potrebbe trasformarsi in un’occasione anche per voltare pagina rispetto alle difficoltà dell’opposizione».
Facciamola, chissenefrega. Massimo D’Alema:«Perché lo chiedete a me? Sono solo il presidente della fondazione Italianieuropei».

L’acqua, il nuovo lusso

acquainitaliaFLAVIA PICCINNI

Se vi dicessero che potete avere l’acqua in casa solo per 15 giorni al mese a 445 euro l’anno, cosa rispondereste? Sembra una domanda assurda e irreale, ma per gli abitanti di Agrigento è la quotidianitá. Una realtá fatta di rubinetti a secco e della più alta «tariffa idrica domestica» d’Italia (la media del nostro paese è di 229 euro). Non sorprende quindi che gli abitanti della cittadina siciliana si organizzino in veri e propri turni per fare la guardia alle condotte. I furti sono infatti all’ordine del giorno e sembra che l’acqua sia diventata più preziosa dell’oro.
Analizzando le bollette emerge che ad Agrigento gli aumenti più cospicui si sono verificati tra il 2006 e il 2007, con un incremento del 38%. Solo a Novara (+50%) e a Verbania (+45%) sono riusciti a fare peggio, anche se la spesa per famiglia complessiva resta sempre allineata con la media nazionale e l’acqua arriva per tutto l’anno. E se pensate di essere salvi dal caro acqua vi sbagliate di grosso: sull’intero territorio nazionale il costo dell’acqua è aumentato del 4,6% rispetto al 2006 e del 32% da gennaio 2002 ad agosto 2008. Di questo passo il lusso non saranno più borse di Prada e scarpe di Gucci, ma l’acqua, che tutti, fino a ora, abbiamo dato per scontato.

L’Italia del sultano

sultanatoUna lettrice di Repubblica mi ha scritto contestando la distrazione, la stanchezza quando non proprio l’accondiscendenza dei giornalisti italiani nei confronti del governo. Mugugni invece di critiche serrate. Zero inchieste, zero articoli che raccontino quel che si fa e non si dovrebbe fare.
Lo stato di narcosi generale è difficilmente contestabile. L’Italia appare sempre più nelle vesti di un sultanato. Lui, il Sultano, ricco e onnipotente, può permettersi ogni cosa. Disdire un intervento all’Onu per un ciclo di massaggi rilassanti. Ed è il meno. Raggiungere il famoso centro estetico con l’elicottero della Protezione civile. Ed è ancora il meno. La soglia del ridicolo è solo superata quando il Sultano ingiunge incredibilmente ai suoi ministri di evitare di rispondere ai giornalisti. Persino i mugugni appaiono al Sultano insopportabili. Non è da ridere?

La Bibbia giorno e notte

MANUELA CAVALIERI

«Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli d’Israele si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di terra (…) fecero la confessione dei peccati e si prostrarono davanti all’Eterno, il loro Dio».
Libro del profeta Neemia, cap.9
«E Gesù, rispondendo, disse loro: Guardate che nessuno vi seduca! Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo” e ne sedurranno molti»
Evangelo secondo Matteo, cap.24

È iniziata la lettura integrale della Bibbia. Una maratona di 139 ore dal 5 all’11 ottobre nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme: la più lunga diretta mai contemplata dalla Rai. Oltre 180 mila le richieste di partecipazione. L’hanno spuntata solo in 2000. Tra i lettori, inutile dirlo, particolarmente corposo è il settore vip: Benigni, Andreotti, Scalfaro, Cossiga, Ciampi, Gianni Letta, De Bortoli, Koll, Cucinotta, Sgarbi, Lerner, Avati, Frizzi, Cappon, Bonaccorti, Navarro-Valls, Vespa, Curzi, Carlucci, ecc., ecc. Al numero 430 c’è Mara Carfagna, al 930 Mariastella Gelmini. Due ministre, due passi. La titolare delle Pari Opportunità leggerà un brano del Vecchio Testamento tratto dal libro di Neemia; al ministro dell’Istruzione, invece, è toccato il Nuovo Patto, con l’Evangelo di Matteo. Contrizione e pentimento, nel primo caso; escatologia nel secondo, con un’ampia disquisizione sui sedicenti unti, segno inequivocabile degli ultimi tempi…

“Quistioni” di razza

(…) la teoria della “flemma” britannica, della “furia” francese, della “fedeltà” germanica, della “grandezza” spagnola, dello “spirito di combinazione” italiano e infine del “fascino” slavo, tutte cose che sono utilissime per scrivere romanzi d’appendice o film popolari (…) Io stesso non ho nessuna razza, mio padre è di origine albanese recente (la famiglia scappò dall’Epiro dopo o durante le guerre del 1821 e si italianizzò rapidamente); mia nonna era una Gonzalez e discendeva da qualche famiglia italo-spagnola dell’Italia meridionale (come ne rimasero tante dopo la cessazione del dominio spagnolo); mia madre è sarda per il padre e per la madre e la Sardegna fu unita al Piemonte sardo solo nel 1847 dopo essere stata un feudo personale e un patrimonio dei principi piemontesi, che la ebbero in cambio della Sicilia, che era troppo lontana e meno difendibile. Tuttavia la mia cultura è italiana fondamentalmente e questo è il mio mondo: non mi sono mai accorto di essere dilaniato tra due mondi, sebbene ciò sia stato scritto nel “Giornale d’Italia” del marzo 1020, dove in un articolo di due colonne si spiegava la mia attività a politica a Torino, tra l’altro, con l’essere io sardo, non piemontese o siciliano ecc. L’essere io oriundo albanese non fu messo in gioco perché anche Crispi era albanese, educato in un collegio albanese e che parlava l’albanese. D’altronde in Italia queste quistioni non sono mai state poste e nessuno in Liguria si spaventa se un marinaio si porta al paese una moglie negra. Non vanno a toccarla col dito insalivato per vedere se il nero va via né credono che le lenzuola rimarranno tinte di nero.

Lettere dal carcere, 12 ottobre 1931

Quarant’anni dopo

gin067SERENELLA MATTERA

L’allarme del papa: sul divieto di contraccezione molti fedeli ”trovano difficolta”’ a comprendere gli insegnamenti della Chiesa. L’allarme dei ginecologi: nell’uso dei contraccettivi, l’Italia è agli ultimi posti nel mondo occidentale.
A quarant’anni dall’enciclica “Humanae vitae” di Paolo VI, Benedetto XVI interviene a ricordare la necessità di praticare, al’interno del matrimonio, un amore che sia “sempre aperto alla vita”. Per “diradare” le nascite, si ricorra ai soli “metodi naturali”, ”i metodi di osservazione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilita”’. E cioè? L’astensione, nei giorni fecondi del ciclo femminile.
A quarant’anni dalla rivoluzione sessuale, dal radicamento di una nuova consapevolezza e dall’abbattimento di molti tabù, il 53% degli italiani non vuole usare metodi contraccettivi, il 38% non li usa perché non li conosce, il 9% li usa male. La Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), fa inoltre sapere: il 20% della ragazze tra i 18 e i 25 anni si affida alla sorte o al coito interrotto per evitare le gravidanze. Solo il 20% delle donne prende la pillola. Il preservativo è poco usato.
Una risposta dal Nord Europa. Il Nobel 2008 per la medicina va ai francesi Luc Montagnier e Françoise Barrè-Sinoussi e al tedesco Harold zur Hausen. Va agli studiosi che hanno individuato i virus responsabili di due epidemie: l’Hiv, che causa l’Aids, e il Papilloma Virus, che causa uno dei più diffusi tumori delle donne, il cancro della cervice uterina. Entrambe malattie a trasmissione sessuale.
Chi vuole intendere, intenda. Bisogna ancora dirlo?

Le parole magiche del Governo

soldichirurgoSABRINA PINDO

Qualche anno fa, quando il potere aveva tutt’un altro colore politico, gli italiani spendevano decisamente troppo per far girare la macchina dello Stato. Il pachiderma pubblico costava ai cittadini una marea di danari e sacrifici: una pesante imposizione fiscale avrebbe senz’altro portato al Paese benefici sul lungo periodo, dicevano Padoa Schioppa e i suoi. Ma quello sforzo economico, visto sotto la lente d’ingrandimento del breve termine diventava ogni giorno di più una richiesta insostenibile. Tanto impensabile da aver tagliato le gambe al governo alla fine del primo anno di conduzione delle danze.
Un errore che la coalizione attualmente al potere non ha voluto commettere: gli italiani devono smettere di pagare tutte queste tasse, eccheddiamine! Ma siccome la matematica non è un’opinione il problema dei finanziamenti al ciccione statale è tornato. E allora la parola magica invece che “pressione fiscale” è diventata “tagli”. La strategia del risparmio è stata applicata a tutto: ministeri e ministri, portaborse e segretarie, auto blu e cancelleria. Con la semplice ricetta della formichina si possono risanare tutte le aziende, anche le più grandi e pericolanti, anche quel malandato colosso aziendale che si chiama Italia.
Per il grande imprenditore Berlusconi, che del successo aziendale ha fatto lo slogan per la sua entrata in politica, niente di più semplice. Taglio di qua, accorpo di là. Cos’è lo Stato se non una mega azienda? Bisogna solo far tornare i conti. Punto. Niente sconti, niente recuperi, niente proroghe. E a chi gli ricorda che un Paese ha necessità e caratteristiche che non necessariamente collimano con quelle di un’impresa il cavaliere non sembra dare ascolto. Schiera la sua compagine di governo e punta dritto al risparmio: prima di tutto scuola e sanità. Il ritorno del grembiule e del voto in condotta passino, il maestro unico e la riduzione dell’orario lasciano un po’ di stucco, i migliaia di precari dell’educazione che saranno riciclati non si sa bene come nel settore del turismo esauriscono le nostre parole.
E che dire della sanità? Qualche avvisaglia dei piani futuri del governo l’abbiamo già avuta. Tra pochi giorni arriverà l’affondo finale anche in questo settore e allora sì che ne vedremo e sentiremo delle belle. Il sospetto, che vorremmo restasse solo tale ma già dubitiamo sarà così, è che il gran disegno del capo questa volta abbia inizio con la parola magica “privatizzazione”. Allora sì che lo Stato assumerà il volto di una grande azienda che si confronta con il duro mercato. Al contribuente che richiede un servizio per la salute dirà: se hai soldi per pagare io ti do ciò che desideri, altrimenti…

Non è un paese per giovani

nopaesegiovaniFRANCESCA SAVINO

da Repubblica di giovedì 2 ottobre 2008

pag. 7
Stati Uniti, stoccata di Sarah Palin a Joe Biden: «Non vedo l’ora di incontrarlo. Non l’ho mai visto prima, ma sento i suoi discorsi al Senato da quando facevo la seconda elementare»

pag. 9
Italia, stoccata del segretario della Cgil Guglielmo Epifani a Emma Mercegaglia: «Io combattevo la scala mobile quando Emma era una bambina»

A volte basta voltare pagina.

Il cardinale e la velina

cardinaleAvete mai visto un cardinale celebrare il matrimonio di un imbianchino?
Io per sfortuna no.
E avete mai visto un cardinale officiare le esequie di un muratore, un giardiniere, un insegnante di liceo, una casalinga?
A me non è mai capitato.
Sarà sicuramente colpa mia: non frequento la chiesa e non conosco gli impegni delle gerarchie ecclesiastiche. Sarà sicuramente sbagliata l’idea che mi sono fatto. E cioè che a status corrisponda status. Ad elevato livello sociale corrisponde la cura pastorale di un pari grado.
Perciò non mi ha turbato affatto, sfogliando le pagine di Chi di qualche mese fa, sapere che un grande cardinale, un cardinalone di altissimo rango, avesse benedetto le nozze tra Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoracci.
Eli, proprio lei, quella del bacino (ino ino) concesso in un angolo dello studio all’ex portavoce (Salvo Sottile) dell’ex ministro degli Esteri (Gianfranco Fini) come riconoscenza dell’aiutino (ino ino) richiesto per sgambettare in uno studio della Rai.

Prostituirsi per amore

prostituirsiperamoreFLAVIA PICCINNI

È possibile prostituirsi per il cuore? Da una storia che viene da Manfredonia, poco distante da Foggia, sembrerebbe di sì. Ovviamente questa è una provocazione. Una provocazione violenta che vede come protagonista una 14enne che per 150 euro a prestazione vendeva il suo corpo. Anzi, lo affittava a compagni e conoscenti del fidanzato appena maggiorenne che intascava la somma di denaro e la lasciava a bocca asciutta, tronfio di avere una donna – una bambina – pronta a tutto per soddisfarlo.
È una storia di ordinaria delinquenza, di schifosa sottomissione e di quel silenzio che ha un nome, omertà. È la fotografia di un mondo dove nessuno denuncia e la famiglia si trova davanti al misfatto compiuto e non può fare altro che denunciare. Denunciare un ragazzo di 18 anni, S.M., che faceva approfittare i suoi amici della sua ragazza per comprare vestiti e divertimento. Ancora una volta il fine è il superfluo, l’apparire e lo sballarsi.
Adesso sono passati due anni dall’inizio di questa brutta storia, che si è fermata solo l’autunno scorso. Adesso il ragazzo è in una comunità di accoglienza nel barese. Adesso la giovane in un centro in Puglia. Sono lontani, ma nessuno dei due potrà mai fare a meno di pensare all’altro. Forse per tutta la vita.