I numeri alle Invasioni barbariche. Il vero (e il falso)

Ho inviato la seguente mail al sindaco di Verona, intervenuto con me al dibattito dalla Bignardi, ieri sera


Gentile Tosi,
la televisione è il luogo ideale dove le affermazioni assertive e inappellabili hanno poi fondamenta fragili e piuttosto fantastiche. Cosicché lei ha ritenuto, quando affermavo che anche i numeri sono simili a bolle, e possiamo giocare, camuffare, irridere attraverso le cifre, che stessi producendomi in un esercizio ugualmente creativo.
Come le ho promesso, tento di illustrare la genesi delle mie parole (e delle mie cifre) allargando la mail, giacchè la breve discussione si è svolta sotto i riflettori, al suo collega Michele Emiliano:
“Nel 2006 la spesa pubblica corrente pro capite è stata in Italia pari a 14.141 euro. Il valore sale a 15.719 euro al centro nord e scende a 11.253 euro nelle otto regioni del Mezzogiorno” (Si vedano i rapporti annuali del Dps, come pure le elaborazioni della Banca d’Italia in Alampi, i flussi finanziari)
Nel decennio 1996-2006 il Mezzogiorno, dove risiede il 35,9% della popolazione italiana, ha ricevuto il 28,3% della spesa pubblica totale del settore pubblico allargato (cfr. Ministero dello Sviluppo economico, Rapporto annuale del Dps 2007, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 2008 (o anche, per una più facile e diretta consultazione, si clicchi su: www.dps.tesoro.it/documentazione/docs/rapp_annuale_2007/Rapporto/Rapporto_DPS_2007_ridotto.pdf), pag. 127
Può anche confrontare la spesa pubblica corrente pro capite per regione (settore pubblico allargato, media 1996-2006, euro costanti 2000)


fatta la media di euro 10.987 nel decennio 1996-2006


al di sopra di questa media gli abitanti delle seguenti regioni: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, P.A Trento, P:A. Bolzano, Friuli, Emilia, Toscana, Lazio


al di sotto di questa media gli abitanti delle seguenti regioni: Veneto, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.


Avrà modo di riflettere su questi dati e verificare anche come il lessico leghista (Nord versus Sud) risulta ingobbito e infragilito dai numeri: il suo Veneto ha il valore di spesa pubblica più basso del centro nord, con una distanza sorprendente non soltanto nei confronti della Valle d’Aosta e delle regioni a statuto speciale (del nord), ma anche rispetto alle sorelle Lombardia, Liguria e Piemonte.


Può destarle sorpresa, ma è certo che dei trenta ambiti tematici in cui sono organizzati i Conti pubblici territoriali, la spesa pro capite maggiore nel Mezzogiorno rispetto al centro-nord si registra solo in sette (tra cui istruzione, affari sociali, giustizia, sicurezza) i restanti 23 ambiti hanno incidenze differenti e quella significativamente più alta nel centro nord è relativa alla spesa corrente per l’amministrazione generale (+23%). Quando si dice il peso della burocrazia… (cfr. Istat, 100 statistiche per il Paese. L’incidenza del settore pubblico, anni 2005-2007).


Tanto le dovevo
Antonello Caporale

guarda il video della puntata: Le Invasioni barbariche, Veneto chiama Roma. 12 novembre 2010

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