Distrazioni incolpevoli. Mettiamola così: anche i giudici hanno il loro bel da fare con le leggi che il Parlamento sforna a getto continuo. E i giudici contabili, i membri della Corte dei Conti, ci hanno impiegato un po’ di tempo per capire se le nuove norme obbligassero o meno la pubblicazione degli incarichi extragiudiziali, la lista di tutti quei colleghi che tra una sentenza e l’altra raccolgono altre opportunità di impegno creativo remunerato. Il lavoro – appunto extra – che alcuni (parecchi in verità) giudici svolgono. Era sembrato di no. E il 3 settembre avevamo riferito che la trasparenza, così tanto invocata e promessa, era già divenuta, persino da parte di coloro che dovrebbero assicurare a tutti il rispetto della legge – ricordo miracoloso e lontano. Sul sito della Corte la pubblicazione dell’elenco degli incarichi extra, procedura osservata da anni, per il 2009 era stata sospesa.
Magicamente è però spuntata fuori qualche giorno. E’ una notizia che merita attenzione e plauso. Chi voglia può cliccare e sapere (ai curiosi basterà cliccare qui). Vedrà che il numero dei giudici impegnati in altri affari è rispettabile. Saprà che molti offrono il loro lavoro extra gratis. Molti altri si fanno invece pagare. E per alcuni l’indennità extra è davvero straordinaria. Sono parecchie le pagine impiegate per trascrivere i nomi dei giudici con doppia poltrona, e in fondo alle dieci pagine c’è il caso più zuccheroso, l’ardimentoso esempio di come un magistrato possa svolgere bene e senza alcun danno ruoli molto delicati. Il dottor Pino Zingale ha svolto le funzioni di consigliere della Corte in Sicilia. L’isola reca purtroppo le stimmate dello spreco: non c’è giorno che la cronaca non ponga segno di fatti e fattacci, finanziamenti e stipendi, regali e illusioni che la politica elargisce senza badare allo stipendio. Per i giudici controllori una fatica doppia, un’ansia quotidiana. Bene. Anche il dottor Zingale avrà fatto la sua parte, e avrà censurato, inibito, perseguito gli amministratori spreconi. Poi però è giunto il giorno del suo trasferimento: da Palermo a Napoli. Che è come dire da un inferno all’altro. Perché la Campania, anche questo si sa, non è da meno nella classifica degli sciuponi. Eppure Zingale, stando agli incarichi denunciati, riesce a trasformare la sua giornata, moltiplicare le ore del suo impegno, ridurre il proprio corpo in una macchina. Infatti il giudice, pieno di scartoffie e domande, denunce e riunioni, è nella condizione di svolgere un’attività di “studio e ricerca” per la Regione Siciliana, la sua ex controllata. La ricerca vale 37.152 euro. Basta? Nemmeno per sogno. La presidenza dei ministri l’ha coinvolto in un nucleo di valutazione. E lui ha detto sì. Valore? Il sì vale 85.699 euro. Sommiamo: fanno 122.851 euro di incarichi extra. Poi c’è lo stipendio…
Ma sarebbe ingiusto qui riferire solo dei magistrati contabili. Anche i magistrati amministrativi, i consiglieri di Stato hanno i loro impegni e le loro necessità fuori dal bilancio dello Stato. Cliccare qui per credere. Lista lunga, consiglieri indaffarati e grandemente riveriti per questo. Si noti, c’è da ripeterlo, che molti magistrati svolgono attività a titolo gratuito. E alcuni incarichi, valga l’esempio anche per la Corte dei conti, non sono richiesti dal singolo magistrato ma conferiti a lui per un obbligo di legge.
Non di meno i doppi e tripli uffici suonano come clamorosa conferma di un disinteresse alla pratica di comportamenti virtuosi, alla morigeratezza, virtù eletta soprattutto per chi sceglie di giudicare.
Magistrati, giudici, ma anche alti dirigenti. Gli avvocati dello Stato, professionisti lautamente pagati. Alcuni impegnano molto del loro tempo a fare altro. Anche qui, chi voglia ha la possibilità di approfondire. Noterà che la lista non è stata aggiornata all’anno in corso. Noterà ancora che tanti non indicano il compenso ricevuto, elemento cardine di un atto di trasparenza amministrativa. Gli avvocati difendono lo Stato in giudizio ma a volte volgono lo sguardo in un altrove definito e prezioso. L’altrove degli extra. Chi assessore, chi capo di gabinetto, o esperto. O, naturalmente, arbitro.
(da Repubblica.it)
A) Giampiero Scaramuzzino: avvocato dello Stato. Consulente giuridico di Agazio Loiero. Dal 2005 al 2009: compenso quasi 50.000 euro all’anno. Complessivamente: quasi 200.000 mila euro.
B) La moglie da impegata regionale è diventata nel 2006 dirigente della regione. Altri 150.000 euro all’anno.
C) Che ne pensate? Come reagire? Come mandare a casa?