I POLITICI GIORNO E NOTTE SUI SOCIAL NETWORK PIÙ “CEFFONI DIGITALI” PRENDONO E PIÙ INSISTONO
Sono continue sputacchiate all’onor proprio, allusioni crudeli, accuse plateali. Su psycotwitter il potente trascina oltre la mente il proprio corpo nella consapevole quotidiana penitenza. La questione si fa perciò tremendamente psicopatologica. I social network divengono l’agorà dei flagellanti, misura contemporanea della loro fede nella redenzione, incessante prova che solo attraverso l’umiliazione si raggiunge la salvezza eterna. È dunque rito religioso al pari dei movimenti cristiani del Medioevo quello che va in scena a ogni ora del giorno e della notte. Non c’è altra possibile incoscienza. Mariastella Gelmini, ha prima pensato e poi scritto questo tweet: “Benedetta, 6 anni, e la sua mamma mi chiedono di comunicare al presidente Berlusconi solidarietà, affetto e stima”. È chiaro, cerca la forca. E la trova. Luca Canale domanda: “Per caso la mamma ha 23 anni?”; Gabriele: “Tornavano da Amsterdam, sicuro”. La Gelmini avrà pianto o sorriso? Avrà letto, avrà riflettuto?
LA QUESTIONE è che il numero dei flagellanti è così numeroso da indurci a valutare e classificare i profili mentali della classe dirigente, definire la cornice di un vistoso deficit comportamentale. Imperdibile e piuttosto incredibile Sandro Bondi nella sua letterina agli apostoli: “Lo so che vi ero mancato”. Al solo scopo, presumiamo, di provocare l’orda. “Ma va a cagare”, rispose il primo. “Come l’herpes”, commentò il secondo. Twitter col tempo è divenuto fonte di strepitosa satira del potere realizzata da sé medesimo, costruita con le sue proprie mani e giustamente a Gazebo, su Raitre, si rendono i meriti agli onorevoli comici. Maurizio Gasparri è sempre al top, e sembra purtroppo che ne vada anche fiero (a caso, uno dei suoi ultimi: “la Barilla va buttata nella spazzatura”. Un tizio, Francesco Palma: “A Maurì, se vede che non c’hai fame”). Qui ci sta tutto McLuhan: il medium è il messaggio. E infatti è una guerra all’ultimo sangue tra questi riceventi contumelie. Più insulti barbarici prendono e più si galvanizzano nell’azione compulsiva di trovare degna la frescaccia. Nella masochistica attesa del ceffone, che giunge tempestivo e sempre ben assestato, si segnala Roberto Formigoni. I suoi tweet ricevono un’altissima media di improperi. Con una manovra che è parsa di distrazione di massa, un giorno ha cambiato canale. S’è sintonizzato sul resto del mondo, ha voluto rendere omaggio alla memoria di Lou Reed: “Lo confesso, il suo rock mi ha sempre coinvolto”. Niente da fare, ancora ceffoni. Concetto Di Gargallo: “Tu dovresti andare in procura a confessare”. Luca Bottura: “Lo ricorderemo lo stesso con affetto”. Imbarellato finisce il sindaco di Napoli De Magistris al quale spunta un pensiero cosmico: “La mafia di Stato usa proiettili istituzionali. Noi usiamo i proiettili dell’amore”. Filippo Casini non ha torto: “Questa me la segno”. Anche Pinuccio: “Sembra una canzone di Gigione, ma che cazzo stai a dì?”. L’incosciente Renato Brunetta va alla guerra della Rai: “Indecente Maradona testimonial dell’evasione fiscale”. Mariano: “Ma se stai al governo con uno che è condannato per evasione fiscale. Non sei indecente sei osceno!”. E Angelino Alfano: “Il presidente Berlusconi mi ha riconfermato sua fiducia al governo”. Di rimando Armando Pirzibirioli: “Arrivato il bonifico, eh?”. Gabriele, velenoso: “Bravo Alfy, e i croccantini?”. Anche il ministro Graziano Delrio, solitamente sobrio, si esibisce: “Que sta mattina ho stretto la mano a papa Francesco”. Piergiorgio: “Vi siete scambiati i gagliardetti?”. Il tecnocrate Saccomanni: “Adesso a Tempo che fa a spiegare la legge di stabilità”. Risposta: “Già il fatto che lei debba spiegare non fa sperare”. Lupi, ministro del fare: “6,4 miliardi per grandi piccole e medie opere”. Un avventore: “Hai detto la solita scemenza quotidiana, ora puoi andare a dormire”. Lupi, cocciuto: “Affrontiamo l’emergenza casa!”. Secondo avventore: “Ma se aiutiamo anche chi ha tre case, un castello e la luna. Lei cambia idea ogni venti minuti”. La De Girolamo: “Inaugurata nuova pasticceria didattica”. Giuseppe Gallinella: “Certo che impegna tutta la sua professionalità per mettersi in ridicolo”. C’è da chiedersi come in effetti sia possibile che al potere vengano pensieri così sciroccati. La domanda acuisce la nostra cupezza ma, se si vuole essere ottimisti, rende certo e indubitabile il nostro giudizio. da: Il Fatto Quotidiano 8 novembre 2013