C’è la pancia di Fiorito intasata di ostriche e quella dei contadini africani svuotata dalle grandi multinazionali, che come la Nestlè e la Danone, hanno confiscato loro ottanta milioni di ettari. C’è questo mondo e quell’altro negli occhi e nell’esperienza di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food. “Guardo l’Italia dall’Africa e mi sento disperato. L’umore non cambia se la miro dalle finestre della mia casa di Bra. Resisto allo sconforto rileggendo Edgard Morin, il più lucido pensatore del Novecento e anche di questo nuovo secolo: “Quando credi che sia impossibile uscirne nota i rivoli di energie che come un fiume carsico spuntano di qua e di là. Sono forze liberatrici anarcoidi, gente che in tutto il mondo si allerta e smuove il mondo”. Questa gente è a mani nude e si trova di fronte eserciti insuperabili. Ma il mondo si cambia a mani nude!
L’intelligenza può dove l’ingordigia non riesce a infilarsi.
E in Italia accadrà lo stesso: la terra è il centro del problema, come la accudiamo, come la consumiamo, cosa ci facciamo con la terra. La terra è la questione capitale, non la legge elettorale. Tu campi solo se mangi. Per avere un chilo di carne c’è bisogno di 15 mila litri di acqua: lo capisci o no che non è pensabile continuare così.
Monti parla del Pil, invece.
Pil? E cos’è? Cosa significa? C’è un’idea così antica e angusta in questo pensiero fondante: l’idea di un progresso espansivo e asimmetrico.
Un terzo del mondo s’ingrassa, i due terzi muoiono di fame.
E’ in crisi il modello, figurarsi la ricetta. Anzitutto: con quali soldi consumo? E non ci siamo accorti di aver consumato l’impossibile, distrutto l’inverosimile? Questa Italietta allo sbando e impoverita manda comunque ogni giorno al macero quarantamila tonnellate di cibo. Questo è l’assurdo.
Parli come Grillo.
Il suo registro comico non mi si addice. In politica la forma diventa sostanza. Però condivido i contenuti. Grillo è l’antipolitica. E basta con questa menata!
Cos’è l’antipolitica?
Chi sono i moderati e chi i progressisti, gli estremisti e i conservatori. Tutte patacche lessicali. C’è una truffa parolaia, una falsità ideologica. Consiglierei a tutti, come si dice dalle mie parti, di volare più basso.
Tu sei stato uno dei fondatori del Partito democratico. Pentito?
Ho partecipato a tre sole riunioni. Mi sono bastate. Sono rimasto deluso da come la politica resti insensibile a tematiche fondamentali, a cui ho dedicato tutta la vita. Speravo che il Pd fosse un momento rivoluzionario di rinascita politica, capace di liberare energie nuove. Invece mi sono accorto che tutto andava nel segno della tradizione. No, non fa per me.
Ma l’Italia ha bisogno di buoni esempi, di personalità carismatiche.
Alt, non proseguire su questa strada. Conosco i miei limiti e sento l’inadeguatezza ad avventurarmi in quel mondo lì. Ho già dato.
Hai per esempio sostenuto l’idea dell’Expo di Milano.
La mia idea era completamente diversa da quella che poi vedo praticata. Non cemento ma terra, non palazzi ma sviluppo della nostra biografia collettiva, il legame con un mondo che ci dà ricchezza e ci aiuta a vivere. Invece come al solito vedo che si razzola secondo le più infauste tradizioni. Speravo che il nuovo sindaco di Milano dicesse qualcosa, invece ha lasciato che tutta l’acqua scorresse nel solito fiume.
È legittimo sconfortarsi allora e alzare bandiera bianca.
È legittimo, ma non serve a un tubo. Certo, bisognerebbe che trovassimo menti sapienti.
I sapienti che cerchi li troverai nel Pd? Le primarie ci saranno tra qualche settimana. E anche tu voterai.
Scriverò sulla scheda il nome di chi, tra Bersani, Renzi e Vendola, saprà indicarmi una strada nuova, originale, compatibile e soprattutto moderna.
Chi guarda alla terra come fonte della sua vita e non mette solo ostriche in pancia sua ma pensa al ventre degli altri.
Ricordo a tutti che chi produce sementi domina il mondo. E purtroppo oggi miliardi di persone sono ostaggi di un pugno di multinazionali. Non è più il contadino a decidere cosa la terra gli deve dare, ma sceglie chi gli vende il seme. Decide lui se affamarlo o farlo vivere. Contro costoro si deve muovere una battaglia campale. Terra Madre. Dal 24 al 29 ottobre tremila delegati verranno al Lingotto di Torino da ogni parte del pianeta. La verità è che solo la zappa salverà il mondo.
Da: Il Fatto Quotidiano, 15 ottobre 2012
Quanti Petrini abbiamo in Italia e nel mondo ? Tiriamo fuori il Petrini che è in noi .
Ci vediamo a Torino
Petrini è un profeta dei nostri tempi…