Che cioè il governo ha diritto di chiedere conto. E ha diritto di revocare la fiducia nei confronti di chi gode di una concessione pubblica, se ne ricorrano le condizioni. E c’è qualcuno che può difendere l’operato di Aspi? Qualcuno che possa negare che la società concessionaria della maggioranza della rete autostradale italiana abbia goduto di condizioni di assoluto, straordinario e illegittimo favore? Qualcuno che possa negare che dalle tariffe i Benetton come gli altri soci abbiano ricavato profitti esagerati senza curarsi di investire il minimo sindacale in sicurezza?
Il fatto che per prenderne atto siano dovute morire 43 persone sotto il peso del ferro arrugginito e del cemento divenuto sabbia del ponte Morandi, misura la forza del cosiddetto capitalismo di relazione, la vastità della rete di solidarietà, quando non proprio di connessione.
Perciò oggi è un buon giorno. Perché finalmente, e per la prima volta, qualcuno è chiamato a prendersi la responsabilità e in qualche modo a pagare.