Se il primo Matteo usa la lingua come fosse un revolver, e ogni volta che parla distrugge, e gli italiani sono stufi oramai di ascoltarlo, questo secondo Matteo è capace di spiegare che con la ruspa si costruisce il nuovo mondo.
Ieri il miracolo si è ripetuto: Matteo vuole il pre-incarico. Non un incarico vero e proprio, ma un’ultima finzione. E invece di sembrare un Arnaldo Forlani con la barba, è parso il giusto che aggiusta finalmente.
Salvini è un fuoco che arde e qualunque cosa dica brucia di verità: restituire per esempio alla loro Africa e a blocchi di centomila i viandanti oziosi, capricciosi e magari spacciatori. Ai governanti di ieri e di oggi pare impossibile. Invece lui la fa semplice, e a noi pare venuto il momento di farla finita con i cacadubbi.
Il nuovo Matteo vuole far finalmente rispettare il codice penale, e a noi sta bene. E anche a Silvio Berlusconi, che pure il codice lo patisce continuamente.
Lui sostiene i poveri e basta con i miliardari, eccetto Silvio.
E basta con la legge Fornero che Forza Italia ha approvato.
E basta con il Jobs act che il governo del Nazareno sfornò.
Tra qualche settimana si dovrà mettere mano a questa immonda legge elettorale, e Matteo – che fu decisivo per farla passare – sarà in prima linea a togliere di mezzo questo ultimo scempio. Se necessario – vedrete – anche con la ruspa.