Certo, l’ammiraglio già affondato fa storia a sé, rientra di diritto nel meglio che lo spassoso teatro della politica potesse offrire a noi spettatori. Come la sposa sull’altare, Rinaldo Veri, stratega militare già in forza alla Nato, si è ricordato di essere consigliere comunale nella sua Ortona per un partito diverso dai 5stelle un minuto dopo aver annunciato la sua candidatura al Parlamento con i 5stelle. Il fantastico dietrofront allunga la sfortunata casistica di quella che a Roma si chiama pischellaggine, forma mediana tra ingenuità e incapacità di cui Luigi Di Maio sembrerebbe portatore sano.
Bisogna pure annotare, tra le bizzarrie, che a Firenze, contrapposto a Renzi, viene schierato l’avvocato Nicola Cecchi, fino a un anno fa non solo del Pd ma sostenitore determinato e pubblico del Sì al referendum costituzionale renziano: “Sono stufo del no, del niet, del non si può fare”, scriveva il nostro.
Eppure i naïf a Cinquestelle hanno fatto un lavoro di scavo nella società civile più accurato dei loro competitori. E la partita tra dilettanti e professionisti, tra urlatori e competenti, sembra incredibilmente a favore dei primi.Continue reading