Forconi o forchette da tavola?
Intuisco dove vuole arrivare. Il pregiudizio, se non il malanimo del suo giornale, è tale che oggi vi viene facile dipingerci come collaterali alla Casta. Ma si sbaglia in un modo grandioso.
Di grandioso, Mariano Ferro, c’è solo la sua sfida alla impenetrabilità dei corpi. Dieci anni fa lei, imprenditore agricolo di Avola, capeggiava la rivolta dei padroncini, degli artigiani, del ceto medio di provincia. Incendiava la Sicilia, la bloccò ostruendo il passaggio navale dello Stretto. Inneggiava alla ribellione con i Forconi. Oggi sta nella lista di Lombardo e Saverio Romano a sostegno di Nello Musumeci governatore: il centro del centro del centro. Democristianeria pura.
Vero, abbiamo subìto un arretramento visivo. Tenga conto però che il nostro movimento, nato per sovvertire le cose, ha dovuto fronteggiare due emergenze: i soldi, perché ci autofinanziamo e noi siamo lavoratori e dobbiamo ogni giorno tirar fuori dal nostro portafogli le finanze che servono per fare politica (quegli altri sanno dove prenderli.)
Seconda emergenza?
I cretini al nostro interno. Troppe teste calde, troppi cretini.
La mamma dei cretini è dei Forconi?
Le dico che ci sono stati troppi guastatori.Continue reading