Gravellona Lomellina sold out per Matteo Salvini.
Se è per questo anche a Mortara e Gambolò la sala era strapiena.
Eppure i sondaggisti inchiodano da mesi la Lega al 12%. Ottimo risultato per carità, però resta un po’ l’amaro in bocca.
Il dodici è un tetto invidiabile, il massimo storico.
Salvini non è tipo da accontentarsi.
Ma io non mi rassegno, voglio salire ancora più su.
Le carte le dà Silvio Berlusconi.
Quel diavolo di uomo s’è fatto ritrarre con l’agnellino in braccio ed è riuscito a sgrignaffare altri voti. Gli italiani si bevono tutto, basta una foto in posa.
Io l’agnellino me lo mangio, anzi lo sbrano. Mi piace la carne, gnam!
La Lega da sola è come un gattino cieco.
Con la famiglia Addams non ci vado, non mi metto in posa nel ritratto di famiglia del vecchio centrodestra, magari pure con Alfano. Sto con Giorgia Meloni e insieme stiamo benone come vede.
Giorgia sarà stata anche fascista però è meno razzista di lei.
Io razzista?
Quella canzone sui napoletani era da voltastomaco.
Ma quella era uno sfottò da stadio. Ma mi ha visto l’altra volta quando abbiamo giocato con l’Inter quante gliene ho fatte? Cinque, sei volte il gesto dell’ombrello. L’ha visto?
Il gesto dell’ombrello lo disegna Altan. Coi tempi che corrono è una raffinatezza.
Allo stadio tu non stai a guardare il pelo. Il tifo è tifo.
Ieri c’è stato il derby, l’avete ripreso per un soffio…
Il derby cinese: il ‘delby’.
Ben le sta: i cinesi hanno comprato la sua squadra del cuore. Che smacco! Quando va al governo metterà sul barcone mister Li Yonghong, com’è che si chiama?
Hong Kong, King kong, non so…
Dovrà impacchettare anche il suo Milan.
Non mi vedono allo stadio, sta cosa non mi piace.
Meno male che c’è Facebook. Ho guardato il suo intervento a Strasburgo…
In due minuti li ho massacrati. Con tutti i guai che ci sono vogliono tappare la bocca a Facebook.
Salvini senza Facebook è un leone senza criniera.
Condivido, commento, faccio comunità. Gli altri danno lezioni, io mi metto alla pari.
Come cucinate gli asparagi?
E uno ti dice fai così, uno fai colà, un altro ti indica l’asparago super.
Ho voglia di un buon rosso, e voi?
Uno del Pd mi ha indicato una cantina sconosciuta. Ho seguito il suo consiglio: il vino era veramente buono.
Sto facendo due spaghi e voi che fate?
Queste cose qui. Domande all’apparenza stupidotte. Hanno un loro intrinseco quid?
La gente vuole conoscerti, queste cose fanno bene.
Lei è un furbacchione, con Facebook quanti voti ha guadagnato?
A occhio tanti. Il social lo devi utilizzare al meglio.
La vedo sempre con l’iPad in mano. A volte penso: se per caso glielo togliessero da sotto il naso, Salvini perderebbe la bussola.
È uno strumento di lavoro. Dio solo sa quanta voglia avrei di farne a meno.
In confidenza, e scusandomi per la sincerità.
Con me non deve scusarsi: sputi il rospo.
Quando la vedo in tv inizia con gli immigrati e finisce sempre con le pistole in camera da letto. Così tutti sanno prima di ascoltarla da dove parte e dove arriva. Ecco Salvini, e via con la tiritera.
Mi invitano sempre per parlare di questi temi. E io ripeto, non mi stanco. Repetita iuvant, mi dico. Una, due, cinque, cento volte.
A volte succede che esonda un pochino, più spesso le succede quando disegna la nuova Europa. Capita di perdere il filo.
Io perdo il filo?
Io telespettatore. Cioè succede che chi la guarda si chieda: le parole le pensa o le butta in una cesta come fossero patate?
Guardi: poco tempo fa sono stato invitato a parlare a un Rotary. Avevo un’ora di tempo per approfondire ogni tema possibile. Mi creda: è stata una esperienza utile per me e per l’uditorio.
Ascoltavano devoti?
Approfondivo, illustravo scenari e strategie.
Uno scenario per la scuola.
Tre mesi di vacanza sono troppi.
Ahia, qui Salvini sbanda.
Bisognerà parlare con gli insegnanti e naturalmente con i ragazzi. Però dobbiamo divenire più europei.
L’Europa? Stupendo!
Tre mesi di vacanza se li può permettere quel ragazzo che ha un nonno a disposizione, o dei genitori talmente fortunati che non hanno bisogno di lavorare. Quante famiglie possono? Allora io dico: diventiamo europei. Sessanta giorni di fila bastano e il terzo mese lo recuperiamo durante l’anno. Una settimana a novembre, una a febbraio.
Scenario sulla televisione.
In mano pubblica soltanto un canale. Privatizzare, privatizzare.
Rivoluzionario, aria nuova e fresca. Chissà quanti conduttori padani. Il primo a epurare sarà Bruno Vespa.
Vespa invece me lo tengo. Non sono d’accordo con le sue idee, ma è un grande professionista.
Vespa lo tiene, ma Bossi lo caccia.
Benché da quattro mesi non faccia altro che insultarmi, non ho nessun motivo per non ricandidarlo.
Faccia un voto di castità: provi a non ingiuriare più la Fornero.
Non è possibile.
Così Salvini diviene un hooligan, non uno statista.
Da quattro anni incontro gente che maledice quella legge e ho promesso che finché campo non passerà giorno.
Tutta la vita ad ascoltarla. È anche bello, però dopo un po’ ci si annoia.
Non si preoccupi, non mi troverà a mendicare un finale purchessia. Avrò la forza di lasciare prima che qualcuno me lo chieda.
Le resterà Facebook.
Non sono il tipo che ha paura della vita. Amo le cose nuove.
Due figli da due donne diverse, una terza ora. È ipercinetico.
Questa è la vita del politico. Corri di qua, di là…
Per fare politica ci vuole il fisico.
Ti sbatti, mangi a ore impossibili. Ieri, per dire, tornando da Strasburgo, m’è venuta fame. Era mezzanotte e mi sono fatto due spaghi aglio e olio.
Su Facebook non l’ho letto.
Non l’ho scritto.
Sarebbe stato bello condividere.
Non esageriamo.
Da: Il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2017