La lista degli incarichi di Innocenzo Cipolletta è lunga quanto un foglio A4. Analista, economista, direttore di Confindustria, poi presidente delle Ferrovie, ora di Ubs Italia e anche dell’Università di Trento. La lista dei suoi errori non è acclusa al curriculum.
Quanto sbagliano gli economisti? Quanti errori fanno coloro che s’impancano, giudicano, censurano, indicano la retta via?
Le previsioni si possono sbagliare, ma non bisogna fraintenderne il senso: non sono strumento per indovinare il futuro ma una griglia delle cose da fare e di come farle perché il sistema reagisca a un rischio, rintuzzi un pericolo, mostri equilibrio.
C’erano stati anche errori ciclopici sulla valutazione della dimensione della crisi del 2009…
Bisogna dire però che alcuni colleghi avevano esattamente previsto la portata della crisi, e lo hanno fatto con un anticipo sui tempi della implosione assolutamente rispettabile.
Voi somministrate medicine quotidiane per tenere vivo e vegeto il capitalismo. Mai ricordate però che questo sistema ha in sé istinti suicidi.
Ogni sistema lasciato a se stesso, messo cioè nella condizione di debordare, mostra istinti suicidi. L’economia di mercato non esiste in natura. Un complesso di leggi, di regolamenti, di azioni e provvedimenti dell’uomo fanno sì che si sviluppi con un ordine compatibile, gestibile. Il mondo si è arricchito con il capitalismo. È emersa un’area del globo, il lontano Est asiatico, che grazie al mercato è riuscita a vincere la fame. Se questa non è una conquista, se non ritiene che l’emersione di milioni di cittadini dal mondo del sottosviluppo e della fame sia una conquista di civiltà e insieme il titolo di merito più grande del nostro sistema economico…Continue reading