ALFABETO: Peppe Curcio: viaggiatori stupiti. Così il pullman diventa libreria

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Voleva far provare con un libro la meraviglia ai suoi clienti. Cos’è la meraviglia? Un sussulto, un sorriso, l’ombra di un piacere nascosto, la scoperta del nuovo? Il fatto è che Peppe Curcio, 47 anni, da Polla, Vallo di Diano, terra contesa tra la Campania e la Lucania, non fa il poeta ma l’imprenditore. La sua impresa si regge sui bus che salgono dal Cilento e raggiungono il Lazio, la Toscana e l’Umbria in un saliscendi continuo. Nord e Sud, nord e sud. Roma-Perugia-Firenze. Autolinee Curcio.

“Notavo che le ore di viaggio erano tante e l’impiego del tempo perso in scorpacciate di smartphone illuminati, ossessivi tambureggiamenti sulle tastierine, faccine lucenti. I viaggiatori più giovani compulsavano i computer, gli anziani attendevano inerti e straziati che il viaggio finisse. Come potevo cambiare le abitudini?”.

L’incontro risolutore fu con un libraio.

Sì, il mio amico Michele Gentile, che ama i libri e li vende, ma soprattutto li fa leggere. Michele mi propose di dotare ogni bus di un’essenziale biblioteca classica.

La signora delle camelie di Dumas, gli aforismi di Oscar Wilde, il Candido di Voltaire.

Cinquanta testi, universali, una selezione di letture importanti e bellissime. Dietro ogni sedile la lista completa dei libri. Il viaggiatore sceglie e chiede al secondo autista. Legge quanto gli pare e alla sua fermata restituisce. Lo ritroverà, se vorrà, nel viaggio di ritorno. Oppure avrà, se non gli garba o non ritorna, il ricordo di aver speso meglio un’ora del suo tempo.

Come hanno reagito i viaggiatori a quella novità?

Con meraviglia, che era quella che cercavo. Io sono imprenditore e voglio promuovere le mie linee di bus. Questo il proposito e l’obiettivo può dirsi raggiunto. Ma sono felice di aver realizzato una cosa un po’ più alta, più significativa. Sembrava eccentrica, strana, fuori contesto ecco. Però i clienti, dopo il primo momento di stupore, hanno apprezzato. Devo dire di meno i giovani. Il libro si prende in mano dai quarant’anni in su. Questo mi fa dispiacere.

Sa che invece il mercato del libro tradizionale sta resistendo all’idea di dover far posto definitivamente agli e-book?

Le vendite dimostrano che il libro di carta non è stato spodestato, anzi. Non avevo dubbi.

Lei ama la sua impresa. Legge anche?

Storia e filosofia, soprattutto.

L’azienda che fatturato ha?

Cinque milioni di euro. Quaranta per cento sono i proventi derivanti dalle erogazioni pubbliche per i servizi di trasporto locale, il sessanta dai nostri investimenti nei tragitti definiti. E punto a far crescere la quota privata, tra virgolette. Al sud le relazioni con la burocrazia sono scandalose, e non voglio perdere la vita dietro la politica dell’arraffa o dell’aspetta che non è il tuo momento.

Intanto il livello di promozione del libro nella sua azienda viaggiante ha subìto un secondo passo in avanti.

Notavamo che piaceva l’idea, era molto apprezzata, come lo fu quando decidemmo di destinare su ciascun bus un defibrillatore. Molte le persone anziane, molto il tempo di viaggio e a volte parecchio difficile un primo, efficiente soccorso. Con i libri ci siamo detti: e mo che facciamo?

Dopo Verga e Conrad, Cicerone e Lao-Tzu, Scott Fitzgerald e Virginia Woolf, che si fa?

Si invitano gli autori contemporanei. Saggistica, poesia, letteratura, storia. Due volte al mese un autore sale sul bus e il viaggiatore si accomoda in poltrona trovando il suo libro. Durante il viaggio lo presentiamo.

Di nuovo stupore, di nuovo meraviglia.

Il viaggiatore apprezza, è stimolato, trova un dono e una persona che lo scarta insieme a lui.

Il biglietto non è maggiorato.

No, è un dono dell’azienda. Il biglietto costa uguale. Acquistiamo cinquanta libri, quanti sono i posti a sedere, dell’autore che invitiamo con noi a presentarlo.

L’autore deve farsi dieci ore di viaggio con voi?

Non è detto. Sale a Roma e scende a Firenze, per esempio. Tre ore con noi. Non possiamo offrirgli un cachet ma gli rimborsiamo i costi del viaggio.

I vostri utenti però non sanno che quel giorno, su quel bus…

Possono saperlo. Sul nostro sito è pubblicata la programmazione. Quindi ora e giorno e tragitto. Chi vuole prenota quel viaggio speciale al costo di sempre.

E chi no fruga nella biblioteca del bus.

Che non è male: Allan Poe, Kafka, Pirandello, Bulgakov, Machiavelli, Nemirovky, per esempio.

Lei ha fatto una bella cosa.

Seneca, l’arte di essere felici.

Pablo Neruda, Sono felice.

Neruda ci manca.

da: Il Fatto Quotidiano, 2 gennaio 2016

 

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