Antonio Ingroia era magistrato, ora è avvocato. Era l’accusatore infallibile. Oggi invece difende gli altri, a volte anche se stesso dai giudici. Era un leader, un candidato alla conquista dell’Italia, ora è un semplice milite di un’Azione civile che guadagna faticosamente il pane nelle cantine della politica. Era single, oggi ha una compagna ed è felice. Ieri Ingroia occupava i giornali, oggi i giornali non si occupano di lui.
Come nota, avvocato Ingroia, cambiando posizione il mondo sembra diverso.
La mia è una seconda vita nella quale metto a frutto gli errori della prima e anche i sacrifici, l’orgoglio, le vittorie che l’hanno segnata.
Ma il mondo che a lei ora sembra diverso è lo stesso di ieri. Oggi però incattivito e perfido nei suoi confronti, ieri osannante e piegato.
Era degno di un magistrato libero cercare la verità intorno a un fatto clamoroso, inimmaginabile: la trattativa Stato-mafia. Capisco oggi meglio di ieri che l’eccesso di attenzione mediatica alla fine ti storpia la vita. Senza volerlo vieni trascinato a trasformarti in oggetto invece che resistere come soggetto, a rischiare di essere dominato dalla scena invece che dominarla.
Sente che Narciso si impossessò di lei?
Essere un personaggio aumenta l’autostima. Fa piacere, è anche umano. Però poi, quando cala il sipario, hai da fare due conti con la vita.Continue reading