DAL PICCOLO BERLUSCONI DI AVEGNO, GIÀ PADRONE DELL’INDUSTRIA DELLE OLIVE AL SUMMIT DELLE CHITARRE
Con la val di Vara alle spalle ripetiamo la formula slow. Tornanti a ripetizione, discese e risalite fino ad Avegno. È il paese di un berlusconoide, Ezio Armando Capurro, politico itinerante ma anche imprenditore itinerante. Con l’olio di sanza, il nocciolo dell’oliva da cui si spreme l’ultimo e più degradato succo, ha fatto begli affari. In Liguria come in Puglia. Per anni ha conosciuto il successo detenendo il marchio dell’olio Sasso ed è stato con i suoi concittadini il promotore del perenne scambio civile: lavoro contro inquinamento. La gente lo ha accolto come un grande benefattore, acclamandolo poi nelle urne, e se ne è infischiata se dalle ciminiere usciva fumo puzzolente. Meglio la puzza che la disoccupazione. Meglio deviare il corso del torrente, come è stato necessario per far posto alla fabbrica, che rinunciare alla fabbrica. Quando il business è finito, l’impianto ha cessato la produzione e si è trasformato in una discarica illecita fino a che nel 2004 l’area è stata posta sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria.Continue reading