Il male inizia a manifestarsi nella sua forma più acuta e prende il nome di Porcellum. Quella legge elettorale riduce la passione politica a un sordo e inutile brusìo, un semplice rumore di fondo, trasforma il partito in un bel comitatone elettorale, le correnti in bande, gruppi d’interessi con vita parallela e autonoma. A Roma il Porcellum sfregia il Partito democratico al punto che l’unione tra sinistra e popolari si converte in una lotta armata a suon di voti”.
SERVE UN CARONTE per inoltrarsi nelle pancia cavernosa del Pd di Roma che pure ha nobili tradizioni e genitori illustri. E noi lo troviamo in un dirigente di lungo corso, un osservatore non distratto che ha vissuto la stagione dei fasti fino a quella attuale – dell’umiliazione. Continue reading