L’impegno era per diciotto mesi, ne sono trascorsi dodici, ne restano solo altri sei. Tra sei mesi Giorgio Napolitano lascia il Quirinale. Saluta, semplicemente. E va via. L’insistenza con la quale Emanuele Macaluso, amico di una vita e compagno tra i più cari del presidente, va annunciando l’abdicazione di questo re senza regno, che più ha segnato la scena dell’ultimo decennio, merita maggiore attenzione di quella che finora ha ottenuto. Secondo Macaluso, ancora ieri sul Corriere, Napolitano ha posto un limite al suo secondo mandato: ha accettato la rielezione vincolandola a un periodo transitorio, un anno e mezzo prima di lasciare. Dopo la riforma elettorale infatti “lascerà”. Continue reading