Il relitto del Sud che ospita solo i disperati

CROTONE, LA CASA DI PITAGORA, IMMERSA IN UNA BAIA MAGNIFICA, AVEVA PUNTATO TUTTO SU CENTRALI ELETTRICHE E GRANDI INDUSTRIE: ORA RESTANO vivalitaliaL’AMIANTO E IL PERCOLATO, I MALATI DI TUMORE, I BARCONI DEI CLANDESTINI, LA ‘NDRANGHETA E UNA SQUADRA DI CALCIO CHE SOGNA LA SERIE A. MA I GIOVANI, APPENA POSSONO, FUGGONO
Pitagora sarebbe presto ammattito e avrebbe rinunciato per disperazione a costruire il suo teorema. Altro che ipotenusa e cateto! Crotone, la sua città, ha ridotto in cenere la ragione e ogni equivalenza possibile. Benché immersa in una baia magnifica – infatti risulta comicamente area marina protetta – è avvelenata fino nelle sue narici. Cammina ogni giorno sul bitume contaminato da una schifezza dalla sigla oscura (il cic, conglomerato idraulico catalitico), manda a scuola i suoi figli e trova l’amianto, attende il passaporto in Questura e l’aspetta il cadmio. Cerca l’ospedale e spunta la clinica privata, punta al mare e trova in spiaggia una grande discarica di scorie industriali. Qui il lavoro si trasforma magicamente in un appalto chiuso, devoluto alle solite famiglie dominanti, filiazioni barbariche dello spacchettamento territoriale in divisioni ’ndranghetiste. Cerca la politica e bussa a casa di gente civilmente disastrata. Un sindaco, Pasquale Senatore, è riuscito a edificare su un alto pianoro, affinché, forse, fosse vista da ogni luogo, la sua personale interpretazione della libertà e della pace: Gladio e la sua spada. Siamo, come vi è chiaro, a un confuso e terrificante memorial da Decima Mas.Continue reading