Riusciamo ad andare in galera o no?”. L’agghiacciante quesito è il fondale perfetto della gara di disumanità che si è tenuta a Verona, dove la sabbia, sì proprio la sabbia, è divenuta elemento qualificante del menu per i bimbi delle scuole pubbliche cittadine. Gli arresti, numerosi e importanti, all’interno dell’agenzia comunale chiamata a provvedere alle mense scolastiche, documentano una tragedia ancora più acuta e definitiva. Nella nostra testa abbiamo memoria di mazzette e di tangenti, gare truccate, limate, file sostituiti, inganni pianificati e perpetrati o anche solo ideati, nella continuità ideale di una devianza costituente, un morbo intraducibile e inestirpabile dell’identità dell’amministrazione pubblica. Il Sud è stato sempre un passo avanti nella gara alla furfanteria, ma in questo caso il Nord (pure leghista) della civile Verona, così tanto propagandata attraverso l’immagine del pragmatico sindaco Tosi, conferma il sospetto che non c’è limite al peggio e non c’è salvezza verso gli abissi. Continue reading