Chi va in bici non pedala soltanto. Documenta col suo sudore la resistenza alla fatica, la tenacia con cui affronta la risalita, la tempra da combattente. Il ciclista con il suo giro d’anca non fa solo sport, non passeggia e gode ma denuncia i vizi della città, le devianze cafonal, lo spartitraffico interrotto, la criniera di una fabbrica abusiva, il mare sporco, la costa sciupata. Il ciclista non è solo un pedalatore ma un predicatore itinerante. Con le sue ruote, e a volte anche la borraccia e il casco anticadute, propone un modello, un’idea, uno stile di vita. E se il ciclista è un politico la forza espressiva del suo agire si duplica, si espande, si fa ideologia, totem. Cosa sarebbe stato Romano Prodi senza bici? Meno della metà di quello che è. La bici è stato il suo partito, con la bici ha traghettato l’Italia verso l’Ulivo, lui davanti sempre gli altri dietro. Continue reading