I CINQUE STELLE CONCLUDONO LA PROTESTA SEDUTI A TERRA IN PIAZZA MONTECITORIO
Oggi il Transatlantico è come i magazzini Zara all’ora di punta. Non c’è una poltrona vuota, una sigaretta spenta, un supplì nel vassoio, un telefonino in tasca. I deputati sono corsi nel Palazzo, ufficialmente per difendere la democrazia. Sembra una fiction di un regista mediorientale o di un virtuoso del cinema fantasy. Invece è vero e te ne accorgi da come trotta Renato Brunetta. L’ora è grave, chiama a raccolta maschi e femmine di ogni ordine e grado. C’è anche Gabriella Giammanco, sorretta da un tacco spaziale, con una bella mise chiara che segna l’innocenza della politica e la durezza del momento. Le parole sono pietre. “Mamma, metti a sessanta grandi la lavatrice, non di più che si scolorisce tutto”. È una figlia che parla, giovanissima, ancora poco nota ma in televisione arriverà presto. Grillina oppure della covata di Renzi. Non è in branco, dunque difficile inquadrarla. Chiedo il suo nome: “Un momento”, risponde. Ha ragione, non si interrompe così un colloquio, a novanta gradi solo i capi davvero sporchi.Continue reading