Aldo Busi ha schivato per un soffio una fine orribile: vincere lo Strega.
“Sarebbe stato uno scandalo. Per fortuna non ho avuto la disgrazia di vincerlo. Ho visto che usano gli scrittori come attaccapanni di un marchio. Gli danno una bottiglia in mano con del liquido giallo, dentro una specie di teca. Avrei lasciato cadere a terra la bottiglia che l’anno scorso Piperno si è portato alla bocca. Magari avrà bevuto a garganella”.
Chi ha vinto dice che lei è più bravo.
“Naturale, scontato. E cos’altro potrebbero dire? El especialista de Barcelona è un capolavoro, ha avuto almeno cento recensioni, è un libro fantastico. La vera pena è averlo lasciato nelle mani di un editore che stava per chiedere il concordato fallimentare. Io sono indignato per come abbiano trattato le dipendenze esterne all’editore questa opera d’ingegno. Non si trova in libreria, capisce?”.
Busi è intrattabile, incommentabile, ingestibile.
“Io? Io sono uno scrittore che suscita buonumore, oltre alla rabbia. Il mio nome attira i lettori.Continue reading