Queste sono le brevi memorie di Miguel Gotor, l’intellettuale che con l’ansia del consigliere entusiasta e fidato ha vissuto la crudele debacle politica di Pierluigi Bersani. “Mi avete chiamato spin doctor, intendendo me come lo stratega, l’esperto di comunicazione non so cos’altro. Ero invece un ufficiale di collegamento tra il gruppo che lavorava ai programmi del governo Bersani e il partito. Lo specifico perchè è giusto ridare a ciascuno il ruolo e la responsabilità che si è assunto. Sapevo e so che il nostro mondo è fatto di fortune repentine e non ho nulla di cui dolermi. Ho fatto ogni cosa per evitare lo scenario che poi si è impadronito della realtà. Dunque non sono pentito, non ho pianto, non sono demoralizzato né distrutto. Avevo ogni cosa ben chiara”.Continue reading
La domanda dei Democratici: “Ma siamo più coglioni degli altri?”
IL PARTITO TRAMORTITO E LE LACRIME DI COCCODRILLO SULLE LARGHE INTESE
Si arriva al nodo dei nodi e Francesco Sanna, sardo d’azione per via del carattere votato al fare qui e ora pone sul tappeto la domanda centrale: “Siamo più coglioni di quegli altri? Siamo noi i più coglioni di tutti?”. È una bella questione che vale un viaggio dentro palazzo Madama. Infilato nel vicolo della paura il volto di Nicola Latorre, splendido dalemiano dalle larghe vedute, benché sicuro e convinto della linea lievissimamente teme che la furbizia, quando raggiunge un suo apice grossolano e presuntuoso, si trasformi in una devianza dell’intelligenza e che il sapore di questa avventura prenda presto il senso della fregatura. “Avverto nella pancia qualcosa, rimugino e ripenso. Hai voglia tu se non lo faccio! Ma ha senso prendersi paura? La verità è che è saltata la democrazia, è in crisi il concetto di rappresentanza, il vincolo ideologico, l’appartenenza. Dobbiamo saperlo e interrogarci prima che sia troppo tardi”. Continue reading