NELLA CAPITALE BALLOTTAGGIO TRA I FAVORITI (MA MANCANO ALL’APPELLO MEZZO MILIONE DI VOTI)
Colpisce il numero della grande diserzione: cinquecentomila romani hanno lasciato a casa la tessera elettorale. Ed è risultato perfetto, nella sua conseguenza, lo slogan del vincitore, Non è politica. È Roma, che trascina a una vetta praticamente insuperabile, oltre il 40 per cento dei voti, Ignazio Marino, solitario cercatore d’oro, appiedato dal suo partito e perciò – forse – agevolato nell’impresa. Colpisce, prima ancora della disfatta di Gianni Alemanno, il capitombolo del Movimento 5 Stelle che ruzzola all’ingiù restituendo all’Italia l’immagine di un gruppo politico caotico, più parolaio che costruttore di sogni, incapace di tradurre la voglia di cambiamento in qualche segno visibile. Grillo lascia a casa la metà dei voti che due mesi fa aveva ottenuto e il suo leader capitolino,Marcello De Vito, si conferma gregario senza speranza. Il risultato, una piccola catastrofe, è ricondotto nei binari della normalità da De Vito: “Nulla di drammatico”. Invece, forse, qualcosa è successo.Continue reading