LO SCRITTORE, EX OPERAIO DI SINISTRA, ELOGIA LA POVERTÀ: “PROMUOVE ENERGIE POSITIVE, ALIMENTA LA NECESSITÀ DI RICONOSCERSI E DI RISCOPRIRE IL RUOLO NELLA SOCIETÀ”
Il calendario non ha barato questa volta. La primavera si apre davanti alla casa di Erri De Luca, superato Bracciano se provenite dal lago o appena dopo il cemento della Cassia se uscite da Roma. Vive da solo e vive qui, in questa abitazione ricavata da una stalla, “me la sono fatta con le mie mani e ne conosco ogni segreto”. Dietro questi mandorli in fiore vedi l’Italia. “Sono un osservatore del piano terra e certo annoto”. Iniziamo? “Ormai è molto tempo che il potere politico aizza sentimenti di spavento. Per un mucchio di anni siamo stati spaventati dal terrorismo, poi spaventati dalle azioni militari all’estero. Poi la criminalità comune, poi il pericolo dei migranti, dei diversi. Si è giunti a definire terrorismo i fischi in piazza”. Perché dovrebbe convenire al potere spaventare la gente? “Per ridurre le libertà del cittadino”.Continue reading