I voti a Crisafulli City: “Mica puzzavano quando servivano…”

VOLTAGABBANA E CATTIVE COMPAGNIE. NELLA TERRA DOVE LE PREFERENZE CONTINUANO A PESARE C’È LA CORSA AD ACCAPARRARSI IL BOTTINO DEI RAS LOCALI


L’unica certezza è che la buvette di palazzo d’Orleans, complice una denuncia grillina sui piaceri di gola della casta a prezzi da discount, ha triplicato i costi del menu provocando la furia dei dipendenti regionali e un collasso della cassata siciliana. La cassata va comunque forte nel resto dell’isola e nell’impasto zuccheroso di esclusi e ripescati, trasformisti recidivi e fratelli coltelli si rinnova il sapore dei voltagabbana e il loro moto perpetuo circolare che termina esattamente nel punto in cui è iniziato. Se i voti non si contano ma si pesano (Bersani dixit) conviene passare per Enna, e qui siamo al centro della pesa, e mettere sulla bilancia i chilogrammi di potere e clientele, opere e omissioni del signor Mirello Crisafulli, gigantesca figura di comunista pragmatico, riformista, equivicino ai buoni e ai cattivi. Proprio oggi è stato rinviato a giudizio per truffa e falso nella gestione del consorzio dei rifiuti della città. Profetica la sua esclusione dalle liste, decretata alcuni giorni fa dai garanti del partito. “I miei voti ora puzzano, ma ieri no. Bersani ha goduto del mio appoggio e quelle schede erano buone”. La logica non fa difetto a Mirello, e la rabbia – esplosa in una drammatica riunione di corrente all’indomani della defenestrazione – è più misurata dell’immaginabile: “Io comunque farò votare Pd”. Sarà vero? “Mmmm, difficile crederlo – commenta Luciano Parisi, coordinatore regionale dell’Assopetroli – Sono di Enna e so come vanno le cose. Tutti in città guardavano a lui per un aiuto, un favore, un guaio. Voteranno in libertà, e quando dico libertà penso che un po’ di simpatie si sposteranno da qui a lì”.Continue reading