Quei sette attivisti di cinque stelle a caccia del Molise

IL LEADER È UN INGEGNERE DISOCCUPATO
SI CHIAMA ANTONIO FEDERICO, POI CI SONO IMPRENDITORI, STUDENTI E IMPIEGATI

Si presentano in sette, appuntamento sulle panchine di marmo della villa comunale di Campobasso. Non fa freddo e per fortuna non piove. “Se vogliamo abbattere i costi della politica dobbiamo ridurre anche l’essenziale: quindi niente sede, chi la pagherebbe? Utilizziamo il marciapiede, le piazze, le aiuole, i vicoli quando non siamo al computer. E se proprio serve, gli spazi pubblici al coperto. Una soluzione comunque la troviamo sempre”. Due studenti universitari, due impiegati, una ricercatrice, un imprenditore, un disoccupato. Dei 60 militanti cinquestelle molisani, questi fantastici sette, tutti con marchio registrato, rappresentano i tre meet-up (circoli internettiani in cui si ritrovano e discutono) attivi.
IL DISOCCUPATO è il leader. Trentaduenne, ingegnere, Antonio Federico è stato candidato alle scorse regionali e probabile ricandidato alle prossime. Già, il Molise è la regione più piccola d’Italia ma anche la più sgangherata, sprecona e clientelare. Ha un re, Michele Iorio, che la domina da un quindicennio e promette di riprovarci. Compone, con Lazio e Lombardia, il trio della malapolitica e i molisani, chiamati anche mollisani per la dimensione civile spesso connessa e collusa a quella dei poteri affluenti, hanno a che fare con questo gruppo meraviglaio. L’onda li innalza su e loro attendono che li trascini a riva prima degli altri: “Un po’ come nel ‘94 con Berlusconi. Chi era ammesso nel cono di luce non doveva far altro che godersi il momento. Hanno la fortuna di avere Grillo, sanno che il nome tira e non aggiungono posti a tavola”. Massimo Romano, che anima una lista civica (Costruire democrazia) , ha proposto un’alleanza, l’alternativa a tutto e tutti. Niente da fare. “Noi siamo alleati di tutti se ci sono buone idee. Ma i simboli sono altro, è la scorciatoia dei partiti, vengono a chiederci voti perché sanno che forse li avremo. Ma non si domandano loro perché li abbiamo, forse perché ci reputano più sinceri, più affidabili, più concreti”, dice Antonio. Arianna, 40 anni, è la veterana: “Ci dicono che siamo inesperti, incompetenti. Rispondiamo: e finora quegli altri? I problemi per caso sono stati risolti dai superconsulenti, dai supercompetenti?”. Siro, studente di Ingegneria elettronica a Bologna: “Non capiscono che noi abbiamo un tesoro alle spalle, la rete è comunione di competenze, è intelligenza collettiva. Connette i saperi e i problemi, le ansie e le paure. Una cosa non la so io, ma la sa lui da Trento, quell’altro da Nuoro. C’è il giurista e l’idraulico, lo studente e il matematico, il politologo e il ciclista. Non avverti la solitudine, non ti senti uno scemo che vuole salvare il mondo”. I sette si sistemano in semicerchio intorno alla panchina. Si ritrovano come quelle squadre di calcetto alla sera, dopo il lavoro. Come un circolo d’altura, lo svezzamento 5stelle è laborioso, implica totale dedizione e una gran dose di autostima. Dice Patrizia: “Non siamo né di destra né di sinistra. Siamo avanti”. Luca: “Siamo per la democrazia partecipata, orizzontale”. Clemente: “La verità è rivoluzionaria, caro mio. Capisci che questa è una rivoluzione?”. Siro: “Io intimamente sono di sinistra, ho la kefiah”. Antonio: “Se è per questo hai anche il tatuaggio di Che Guevara”.
SIETE SOLIDALI con Federica Salsi o no? Grillo ha fatto bene a bruciarla viva o no? Clemente: “Grillo è un comico, lo dice lui stesso. E non bisogna essere sempre d’accordo con lui”. Patrizia: “Se Federica è andata in tv avrà avuto dei buoni motivi”. Luca: “Io non vedo i talk show”. Siro: “Non amo la tv”, Antonio: “Nessuno la vede molto, però qui in Molise non abbiamo problemi, andiamo dove ci chiamano e proprio per questo è sorta una discussione perché c’è un pezzo di movimento che ci chiede di sottrarci alle continue manipolazioni”. Manipolazione. L’unico timore è che il marchio doc venga sporcato e l’onda presto si acquieti e il nuovo mondo, fatto di rifiuti zero, energie alternative, cura del paesaggio, biciclettate (“la bici a Campobasso? Ma sei pazzo?” annota Vincenzo) non si mostri ai più. “Guarda che siamo anche per la chiusura degli ospedali inutili, per lo stop alle tasse”. Siete contro l’euro. “E chi l’ha detto?”. Grillo, il vostro capo: “Era una provocazione”. Allora siete a favore dell’euro. Clemente: “Io sì”. Siete indecisi a tutto. Patrizia: “Puntiamo alla democrazia rappresentativa, orizzontale. Ogni cosa da decidere con i cittadini attraverso referendum senza quorum”. Ogni cosa? “Non tutto, chiaramente”. Volenterosi, ingenui, gentili, ma con tratti catacombali, invisibili ai più: “Vieni sul meet up e parla”. E se non mi piace il meet up, se non so usare internet? “Vieni ai banchetti”. I banchetti? Dove? “Se vuoi ci trovi, e se partecipi a tre nostre iniziative sei un attivo 5 stelle e puoi candidarti”. Ma non si è oltre la data del 30 settembre? “Qui in Molise no, siamo federati mica intruppati”. Siro: “Sai, la rete è grandiosa anche per questo: se sei un infiltrato lo veniamo a sapere in due minuti”.

da: Il Fatto Quotidiano, 14 novembre 2012

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1 Comment

  1. ti capisco, persona di grande Spazio mentale (xchè sempre da riempire) raffiguri e trasmetti intensamente lasciando liberamente le considerazioni alle visioni delle cose e fatti

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