Se è la telecamera che fa il politico, se è la sua resa televisiva che innalza la carriera o la seppellisce, allora è chiaro. Quel brav’uomo di Fabrizio Cicchitto è buono per il pastone del Tg1 ma non per la gabbia di Santoro. Non è un combattente, a volte annoia, e al massimo gli si può concedere Porta a porta. Lì gioca in casa. Per Daniele Capezzone neanche Bruno Vespa è un traguardo possibile. Impazza sulle agenzie di stampa, strepitoso sì, ma contiene la sua irrefrenabile condizione di parlante solo nei rapidi inquadramenti ai telegiornali.
Silvio Berlusconi non vuole confusione in campo. E da palazzo Grazioli Paolino Bonaiuti smista comparsate e revoca inflessibile presenze giudicate rischiose.Continue reading