Se di marca anche la scuola può essere più figa

di Valerio Calabrese

Nell’Italia dei festini e delle escort, non ci son soldi nemmeno per i gessetti nelle scuole.
Così, lungo tutto lo stivale si comincia ad arredarle (dalle elementari ai licei) con griffe e marchi registrati. L’idea prevede la possibilità per le aziende private di “sponsorizzare” gli arredi scolastici, ovvero farsi pubblicità all’interno delle scuole, marchiando col proprio brand banchi, seggiole e lavagne. La ratio della scelta delle amministrazioni che hanno abbracciato l’idea risiede – ovvio – nella carenza di fondi da destinare alle scuole pubbliche, passate per le purghe tremontiane. L’esperienza è stata lanciata per prima dall’una e trina Provincia BAT (Barletta, Andria e Trani) che dopo aver litigato per un anno in quale delle tre città capoluogo situare la sede legale, ha palesato così la sua stessa esistenza, scatenando però numerose polemiche e per l’idea e per l’esistenza. A farla propria dopo poche settimane molte altre amministrazioni,come quella di Alemanno a Roma.Continue reading