di Luca Scialò
Un tempo, il settore pubblico rappresentava il posto fisso tanto agognato da milioni di italiani, quello che dava la sicurezza economica su cui costruire il proprio futuro. Oggi però, un po’ per l’indebitamento patito dagli enti pubblici, che pure sono incappati nel sistema dei “titoli spazzatura” oltre che nei soliti sprechi, ma soprattutto, per la lottizzazione selvaggia messa in piedi dal vecchio sistema partitocratico, con cui i vecchi partiti si spartivano i posti pubblici in cambio di voti, anche il posto fisso statale è diventato una chimera.
Tra i tanti concorsi pubblici continuamente rinviati, oggi vi parlo del Concorso alla Regione Basilicata, indetto lo scorso anno in quel di aprile, che prevede 78 posti divisi per 15 profili diversi. Sul sito della Regione, il Presidente De Filippo salutava il concorso con un messaggio degno del miglior Winston Churchill: “Ci sono buone ragioni per salutare positivamente la stagione concorsuale che si apre alla Regione. Innanzitutto l’angolo di opportunità democratica e i diritti di accesso su cui i giovani possono davvero misurare l’ambizione del loro futuro ed una nuova responsabilità verso il lavoro. E poi il campo aperto del cambiamento con cui di certo contribuiranno a disegnare il nuovo profilo organizzativo dell’Amministrazione regionale, spendendo parole chiare ed importanti sul valore del miglioramento istituzionale, sull’uso veloce del tempo e sulla capacità di accountability verso cittadini ed imprese. E’ già questa la nuova rivoluzione dello spirito pubblico. Insistere sul patrimonio delle intelligenze di cui è ricca la nostra terra, saperne valorizzare fino in fondo e senza alcun pregiudizio il livello di merito e di competenza e garantire procedure massime di partecipazione e di trasparenza concorsuale. Così dopo molti anni di attesa, ai nostri giovani finalmente sarà data una nuova possibilità per transitare nel complicato e difficile mondo del lavoro. Ed il patto di lealtà e di pubblico impegno che abbiamo sottoscritto con la tutta società lucana non fa altro che caricarci di una più forte e necessaria responsabilità. Naturalmente tutto questo non è stato affatto facile, ma la porta stretta delle abitudini e della conservazione è il campo delle rinunce piuttosto che quello del vero riformismo con cui invece intendiamo davvero migliorare il volto e l’operatività della Regione Basilicata.”
Certo, le parole dei politici lasciano sempre il tempo che trovano; ma in tempi di grave crisi occupazionale come quella in cui ci troviamo, in molti un po’ di speranza l’avranno pure accesa.
La domanda poteva essere inoltrata on line, pagando altresì 5 euro come tassa di concorso; già perché ormai per poter partecipare ad un concorso bisogna anche autofinanziarlo (clamoroso il caso del concorso al Comune di Napoli, con una tassa di ben 15 euro). Scadenza: 11 maggio 2009.
Le domande pervenute alla Regione sono state oltre 30 mila, e facendo due calcoli, si può calcolare l’entità del malloppo che l’amministrazione regionale si è trovata tra a gestire: 30072 X 5= 150360 euro; ovvero 300 milioni e mezzo delle vecchie lire, da affidare in buona parte a qualche società esterna preposta alle selezioni vincitrice della gara d’appalto.
Quest’ultimo punto però pare essere un nodo cruciale da sciogliere, giacché la diramazione delle date delle prove per i vari profili, sono state rinviate varie volte: una prima volta il 30 settembre 2009, una seconda volta il 31 gennaio dell’anno corrente, una terza volta il 30 aprile, una quarta volta lo scorso 30 giugno, con ultima data fissata il 10 settembre 2010. Chissà se sarà la volta buona.
Insomma, un anno di rinvii per stabilire le date delle prove preselettive; e il tutto lascia presagire che ad aver pesato sono state anche le elezioni regionali tenutesi lo scorso fine marzo, non per il cambio di colore alla guida della Regione, visto che la Basilicata rappresenta una delle poche roccaforti rimaste al centro-sinistra, quanto forse al cambio dei rapporti di forza tra i partiti all’interno della coalizione stessa, e magari delle opposizioni. Infatti Presidente della Regione è ancora Vito De Filippo, autore della lettera di cui sopra, la cui coalizione nel 2005 ebbe il 67% dei consensi, mentre nelle scorse elezioni il 60%.
Vedremo se il prossimo settembre alle sue commoventi e al contempo entusiasmanti parole saranno accompagnati anche i fatti. Oltretutto, sempre il prossimo autunno, dovrebbero essere diramate le date del concorso all’Inpdap, pure esso rinviato di un anno; sperando che non faccia la stessa fine di quello all’Inps, che fu rinviato di due anni.
Aggiungici un quinto ieri 30 novembre. Se ne parla l’anno prossimo…forse.
altri 4 rinvii dall’ultimo riportato in articolo.
2 ott-15 ott-2novembre-30 novembre