Bertinotti, 70 anni tra lotta e lusso Quelle sofferenze dentro al Palazzo

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ROMA – Conta la fantasia. La torta per i 70 anni di Fausto Bertinotti era bipiano, color cioccolato, con un grande cavalluccio al posto delle candeline. E contano gli spazi. L’ex presidente della Camera ha festeggiato qualche giorno fa nel meraviglioso giardino di casa D’Urso, punto di confluenza del potere capitolino affluente, danaroso, mangione, sempre in ghingheri.

Perorare le cause dei proletari ma santificare le feste con i possidenti. Solo a lei è riuscita questa magia.
«La domanda ha un senso. Ma ha bisogno di una premessa. Quando vivevo a Torino, nei quindici anni di sindacato, mai una volta mi sono trovato a tavola con i padroni. Gli Agnelli erano lì, noi qui. Cambiata città, e cambiato ruolo, ho ceduto alla curiosità, all’intrigo. A capire, conoscere, promuovere un diverso punto di vista».
Ah, ricordo: la voglia di contaminazione.
«Con questa parola nel passato ho sbrigato facilmente la questione, lo ammetto».
Ma tutte quelle foto, quelle dame abbronzate a colpi di lampade, quei gioielli performanti.
«Essere ritratto in quei momenti la considero una violenza, non mi piace affatto».Continue reading