Se si afferma, come mi pare dica Massimo D’Alema, che per salvare questo Paese, per il bene di questo Paese, per la stessa tenuta democratica di questo Paese, sia necessario trovare con la maggioranza un punto minimo di condivisione. E se questo punto minimo finisce per concidere esattamente con la questione di come tutelare il premier dall’azione pro-tempore della magistratura, è del tutto evidente che si assume come definitiva e inappellabile la tesi che l’ordine giudiziario da potere costituzionale si sia trasformato nel tempo e in alcune sue frange in potere sovversivo. Da cui, appunto, bisogna difendersi con la forza della legge.
Basta essere chiari e dire pane al pane.
Poi però bisognerebbe anche fare i conti con le parole pronunciate…