(…) Una delle maestre della scuola Vittorio Alfieri deve avere disgraziatamente bisogno delle cure del prof. Vescica. Potrebbe darsi che fosse stata a scuola dai frati, oppure che avesse perduto tre quarti della sua vita a cercarsi invano un marito. Se cosí fosse, si potrebbero spiegare in parte le ragioni del suo cretinismo; (…) Giudicate voi. La maestra in parola ha dato agli alunni di terza classe il seguente tema da analizzare: «Gli scioperanti meritano il biasimo e il disprezzo delle persone oneste». Siccome molti padri degli alunni chissà quante volte saranno stati costretti a scioperare, ne viene di conseguenza che gli alunni dovranno disprezzare i propri genitori e amare svisceratamente i loro padroni che consentono ai proletari di vivere. Gli insegnamenti della signora maestra sono edificantissimi. Siamo cosí entusiasti del suo metodo che ci permettiamo di venirle in aiuto suggerendole alcuni temi che potrà sfruttare a sua volontà:
— I veri benefattori dell’umanità sono i ricchi, perché tenendosi tutta la loro ricchezza per sé, impediscono ai poveri di procurarsi dei vizi.
— Tutti devono essere contenti del proprio stato, ma non è giusto che qualche maestra invecchi senza trovare marito.
— I fornitori militari sono degli esempi viventi di onestà e di disinteresse.
— Il dovere di un buon cittadino è quello di lasciarsi fare, senza strillare mai, quell’operazione che fanno alle oche.
— Il caro viveri e il caro affitti sono stati mandati da Dio sulla terra per premiare gli uomini.
— Il comune paga la maestra perché educhi gli scolari, la maestra li incretinisce; gli amministratori comunali sono contenti.
Antonio Gramsci
Sotto la Mole, Avanti!, 5 febbraio 1916