Crocevia di simpatia: come spiazzare il merito con una battuta

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Un giovane Silvio Berlusconi, rampante imprenditore nel 1978, anno del suo tesseramento nella P2. (Foto Giuseppe Pino)

SABRINA PINDO

Il libero mercato si fonda sul libero scambio e sulla concorrenza.
Tecnicamente la sola invenzione del marchio (con nome e logo riconoscibili dai clienti) già distorce il mercato, portandolo da concorrenziale a mercato di monopoli settoriali. Per esempio: se uno vuole una Lambretta non può andare alla Piaggio e viceversa, ma se uno vuole del pane può andare a Tokio o a Eraclea mare e trova del pane la cui bontà dipende solo dalle capacità del panettiere.
Il libero scambio e la concorrenza – si sa – dovrebbero portare ad un miglioramento sociale collettivo.
Purtroppo però, anche in un meccanismo perfettamente concorrenziale, si trovano delle piccole storture. Le regole del mercato, ad esempio, non tengono conto dell’amicizia (disinteressata o meno): in un paniere di merci equivalenti o quasi, infatti, si sarà propensi a scegliere quella offerta dall’amico, penalizzando così chi magari è stato un poco più bravo a sviluppare il prodotto, ma che per mala sorte non rientra nelle amicizie del potenziale cliente.
Piccole grandi storture crescono.Continue reading

Veline, veline, veline

fotovelineSERENELLA MATTERA

Velina? What’s velina? Mestiere televisivo, fenomeno sociologico, epiteto offensivo? La parola all’esegeta.
Silvio Berlusconi (intervista a Lilli Gruber): “Il termine veline? È denigratorio, ha un sottinteso discriminatorio e un po’ razzista, e ben poco femminista, secondo il quale una bella ragazza dovrebbe essere necessariamente sciocca o incolta. (…) Mi pare si sopravvaluti la portata reale della questione, e nello stesso tempo, la si fraintenda. Le cosiddette veline sono ragazze che svolgono un compito molto meno facile di quello che si crede. Devono avere, oltre ad un bell’aspetto, anche talenti che spesso si sottovalutano”.
Silvio Berlusconi (in campagna elettorale): “Vedo qui tanti parlamentari che sperano di essere candidati. Voglio dire loro che non sono vere le cose che si leggono, non candideremo veline o soubrette”.