Se la calunnia è un venticello, Luciano Caveri, ex presidente della Valle d´Aosta, si è ritrovato al centro di una folata che gli ha scapigliato i capelli e fatto perdere il buonumore.
«Pettegolume di provincia, schifezze, dicerie da bar».
Caveri omosessuale.
«Varie lettere anonime spedite ai sindaci e ai consiglieri regionali con questo rilievo. Ho denunciato colui che si ritiene sia l´autore, l´ex presidente dell´azienda di soggiorno».
Alla vigilia dell´udienza ha deciso di asseverare pubblicamente la sua eterosessualità.
«Una diceria può far male. Una voce che corre da un tavolino di bar all´altro è una compagnia cattiva. Dico questo facendo salvo il rispetto che porto a chi sente di essere diverso. Ho combattuto una vita per la tutela delle minoranze. Figuriamoci se da me può mai venire anche un alito di riprovazione».
Di lei si sa che apprezza le donne.
«E diciamolo. E spieghiamolo!».
Lo sanno tutti. E´ giusto dire le cose come stanno.
«Sono un gran figaiolo. Non vorrei però urtare la suscettibilità di mia moglie. Ho moglie e figli a cui tengo molto».
Il suo taglio di capelli, molto a caschetto, avrà in qualche modo contribuito ad agevolare il cammino di questa falsità.
«Ma che pirlata è questa? A parte che tanti vorrebbero avere i miei capelli…».
Vero. L´invidia è una mamma che ogni mattina ci accompagna al lavoro.
«Comunque qualche giorno fa li ho tagliati. Il mio barbiere ha ritenuto che fossero lunghetti».
Però danno identità al suo volto.
«Unico europarlamentare valdostano. Sottosegretario nel governo D´Alema. E naturalmente consigliere regionale, assessore e poi presidente».
Lei è diverso dai suoi colleghi. Si è persino vestito da principe al carnevale…
«E allora?».
Un po´ Mago Zurlì.
«Ma cosa dice? Io ero capo di quel carnevale. E deputato della Valle d´Aosta. Un onore».
La sua stella ha però subìto una battuta d´arresto.
«Solo chi fa politica conosce il suo andamento variabile».
L´Union Valdotaine è un partito-Stato. Qualcuno che non le vuol bene si sarà messo a soffiare sulla piccola calunnia.
«Mah…».
E qualche voto si sarà perso per strada.
«Possibile».
Le dicerie da bar fanno male. Galan, il presidente del Veneto, stette sul punto di chiedere a Gianni Letta una nota ufficiale di palazzo Chigi che smentisse ogni amicizia tra Cacciari, suo antagonista, e Veronica Lario.
«Sono amico di Cacciari. Quante risate…».
(da Repubblica del 14 luglio 2008)
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