MARCO MORELLO
Mentre la Regione Lazio si arrabatta tra complessi piani di rientro e articolati tagli alle spese per tamponare le voragini nei conti, le singole aziende sanitarie non perdono occasione per andare controcorrente e tirare fuori dal cilindro grappoli di nomine. Violando, in alcuni casi, basilari principi di legalità e trasparenza. L’ultimo esempio in ordine temporale riguarda la Asl Roma E, che ha conferito da pochi giorni due incarichi quinquennali rinnovabili di direttore responsabile di Unità operativa complessa. E che, negli ultimi due mesi, ha pubblicato sul suo portale aziendale dieci bandi per altrettanti posti di rilievo.
«La mano destra non sa più cosa succede alla sinistra, tutto è fatto “alla paesana”», commenta prima di entrare nel merito il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio Bruno Prestagiovanni. Che si è accorto di alcune irregolarità procedurali e, per fare chiarezza sulla vicenda, ha presentato una interrogazione urgente a risposta scritta. Il punto da cui partire è la normativa vigente in materia di incarichi di struttura in ambito sanitario, la quale obbliga «a procedere a un avviso pubblico da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale, sulla base di una rosa di candidati selezionati da un’apposita commissione», come spiega Stefano Santoli, consulente di diritto pubblico. L’Asl Rm E, invece, si sarebbe limitata a renderli disponibili on line, utilizzando la vaga dizione di «avvisi di selezione interna». Continue reading